Le politiche sociali in Calabria e il ruolo della FISH regionale

a cura di FISH Calabria*
«Le politiche sociali in Calabria non possono più continuare ad essere considerate come le "cenerentole" della politica». Lo si è detto con forza durante il congresso della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e delle Federazioni Provinciali, incontri centrati sulla necessari applicazione del Piano Sociale, recentemente approvato in Calabria, ma anche della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

Nunzia Coppedé, presidente della FISH CalabriaI presidenti e i delegati delle quarantadue associazioni aderenti alla FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) si sono ritrovati il 12 settembre a Falerna (Catanzaro), dove si sono svolti i congressi delle FISH provinciali di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza e – nel pomeriggio, in assise generale – quello della stessa FISH Calabria.
L’attenzione di tutti gli incontri è stata centrata soprattutto sull’applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – ratificata anche dall’Italia [con la Legge 18/09, N.d.R.] e quindi legge nazionale a tutti gli effetti – ma anche sul Piano Sociale deliberato dal Consiglio Regionale della Calabria il 6 agosto scorso.
I lavori sono stati introdotti dalla relazione intitolata Le politiche sociali in Calabria: Il Piano Sociale e il ruolo della FISH per favorire una corretta applicazione, curata da don Giacomo Panizza, presidente della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme. Dal canto loro, le associazioni presenti al congresso hanno deliberato un piano d’azione ricco di iniziative politiche, mirate a favorire l’applicazione della Convenzione ONU e del Piano Sociale Regionale in Calabria. Tra le azioni previste per l’applicazione di quest’ultimo, è intrinseca la ferrea volontà di garantire la presenza adeguata della FISH Calabria e delle FISH Provinciali ai tavoli dei Piani di Zona. In tal senso saranno inviate lettere ufficiali ai Comuni capofila, con la richiesta di partecipazione.

La FISH Calabria intende assolutamente rafforzare il ruolo di rappresentanza già riconosciuto da molti anni a livello di Governo nazionale, ma poco considerato dal Governo regionale; è opportuno ricordare, a tal proposito, che la FISH Calabria è l’organizzazione a ombrello che annovera associazioni di persone con disabilità e di loro familiari e non intende confondersi e farsi rappresentare da organizzazioni che – pur operando nell’ambito della disabilità – non hanno tra i propri soci e nei loro organismi dirigenti persone con disabilità o loro familiari, coinvolte direttamente nella gestione dei programmi e dei servizi. Va dunque riaffermato con forza il nostro slogan principale Nulla su di Noi Senza di Noi.
La Federazione ha sottolineato inoltre, con rammarico, l’assenza di confronto con le organizzazioni di persone con disabilità e dei loro familiari da parte del Governo regionale, nelle decisioni di politica sociale sulla disabilità, ciò che è molto grave perché, come sottolinea Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria, «abbiamo vissuto sulla nostra pelle ancora tagli sui nostri bisogni e di conseguenza sui nostri diritti. Chiediamo pertanto azioni mirate a favorire l’inclusione sociale: basta con i ricoveri in istituto e in RSA [Residenze Sanitarie Assistite, N.d.R.] come unica opportunità per le persone con grave disabilità. Occorrono invece servizi alla persona e servizi di sostegno alla famiglia che permettano alle persone con disabilità di vivere nel pieno rispetto delle proprie abilità, sogni e passioni e alla famiglia di poter vivere con serenità».

A tal proposito, dunque, la FISH Calabria chiede che venga abrogata dalla Legge Regionale del 5 ottobre 2007, n. 22, la parte relativa all’ulteriore trasferimento dei fondi del sociale per finanziare servizi di attinenza sanitaria. La Federazione ritiene infatti che tali fondi siano necessari per l’applicazione del Piano Sociale, poiché i pochi soldi attribuiti ad esso attualmente sono già tutti vincolati per le rette dei servizi residenziali. Ciò significa che tutto ciò che riguarda i servizi di inclusione sociale, pari opportunità e assistenza personale rischieranno di rimanere carta scritta. Opponendosi fortemente a tale logica, la FISH Calabria chiede perciò che le Politiche Sociali non continuino a essere la “cenerentola della politica”, ma che diventino, piuttosto, la vera opportunità di inclusione sociale delle persone in difficoltà e in particolare delle persone con disabilità.
Inoltre, la Federazione chiede ai Comuni capofila e a quelli a loro collegati equi piani di spesa del fondo indistinto che hanno ricevuto e, nello specifico, la promozione di servizi innovativi che favoriscano l’inclusione sociale delle persone con disabilità, seguendo le indicazioni sia del nuovo Piano del Sociale sia della stessa Convenzione ONU.
Infine, vengono sollecitate le amministrazioni della Regione Calabria, delle Province e dei Comuni calabresi, sulla necessità di avviare una seria indagine sui seguenti aspetti:
a) numero di persone con disabilità, suddivise per fasce di età e geograficamente per Comuni (nella fattispecie non si fa riferimento agli accertamenti degli invalidi civili e neanche alle certificazioni dell’handicap da articolo 3 della Legge 104/92, ma a chi è in situazione di disabilità);
b) la rilevazione dei bisogni delle persone con disabilità.

In conclusione, si ritiene fondamentale la partecipazione attiva delle associazioni di disabili e di familiari nella programmazione delle azioni rivolte alle persone con disabilità stesse e a tal proposito la FISH Calabria  e quelle Provinciali si candidano a garantire una rappresentanza adeguata delle associazioni sul territorio e a fornire proposte concrete nell’ambito dei Piani di Zona. Nel frattempo, si richiedono con forza alla Giunta Regionale tempi brevi per tutte le deliberazioni necessarie all’applicazione del Piano Sociale.

*Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.

Per ulteriori informazioni: FISH Calabria, tel. 338 7844802, fishc@fishcalabria.org.
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