“Dopo di Noi” e disabilità plurime

L’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha ottenuto il deposito di una serie di emendamenti al cosiddetto “Disegno di Legge sul Dopo di Noi”, con l’obiettivo di fare includere nel testo anche interventi di residenzialità per le persone con disabilità plurime, assicurando la necessaria specificità dei servizi resi a seconda della tipologia di disabilità, singola o plurima, di volta in volta considerata
Mario Barbuto
Il presidente nazionale dell’UICI Mario Barbuto

L’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha chiesto e ottenuto il deposito di una serie di emendamenti al Disegno di Legge n. 2232 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare), meglio noto come “Disegno di Legge sul Dopo di Noi”, con l’obiettivo principale di fare includere nel testo anche interventi di residenzialità per le persone con disabilità plurime, assicurando la necessaria specificità dei servizi resi a seconda della tipologia di disabilità, singola o plurima, di volta in volta considerata.
«È necessaria un’attenzione particolare a queste persone – dichiara in tal senso Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI – che hanno sempre incontrato un’attenzione minore di quanto fosse loro dovuto. Una realtà umana e sociale che dobbiamo abituarci a tenere sempre in cima alle nostre priorità e verso la quale mai potremo dire di aver fatto abbastanza. Persone che recano su di sé, insieme alla disabilità visiva, fattore già costitutivo di gravissima minorazione, ulteriori e più gravi limitazioni fisiche, sensoriali e psichiche, tali da richiedere la cura continua, la presenza puntuale, l’azione costante delle Istituzioni preposte e della nostra Associazione di tutela».
L’UICI auspica pertanto che la Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato, attualmente impegnata nella discussione del Disegno di Legge in sede referente, «possa tenere conto delle persone più deboli, troppo spesso lasciate in carico alle famiglie, alle quali viene lasciato il compito della cura e dell’assistenza in un contesto di solitudine sociale e di latitanza istituzionale non più accettabile, e ancora oggi troppo spesso confinate in casa, visto che non sono autosufficienti nelle più elementari necessità quotidiane». (S.B.)

Questi i numeri degli emendamenti al Disegno di Legge n. 2232, sostenuti dall UICI: 1.14 (Favero, Fasiolo); 1.25 (Barozzino, De Petris, Petraglia); 1.47 (Favero, Fasiolo); 1.200 (Relatrice del Disegno di Legge); 1.71 (Sacconi, Pagano); 2.21 (Favero, Fasiolo); 2.28 (Fasiolo); 2.32 (Barozzino, De Petris, Petraglia, Bocchino, Campanella); 3.17 (Favero, Fasiolo); 4.24 (Favero, Fasiolo); 4.42 (Favero, Fasiolo); 4.45 (Favero, Fasiolo); 4.51 (Barozzino, De Petris, Petraglia, Bocchino, Campanella); 4.52 (Favero, Fasiolo); 6.3 (Lepri, Favero); 6.19 (Favero, Fasiolo). Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Chiara Giorgi (c.giorgi@i-mage.com).

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