Nei giorni scorsi i Centri della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone hanno ricevuto la visita di alcuni dirigenti dell’Associazione AutKom che a Monaco di Baviera si occupa di persone con autismo soprattutto adulte. Tale organizzazione – oltre a coordinare le associazioni che si occupano di autismo nel suo territorio e a fornire formazione per gli educatori – accoglie giovani adulti e adulti con autismo, dando loro supporto psicologico e fornendo possibilità di svago quali settimane vacanza o altre attività volte a riempire il tempo libero. Scopo della visita a Pordenone era quello di incontrare i dirigenti della Fondazione friulana, visitandone i Centri e valutandone le possibilità di partnership.
Il lavoro fatto nel Pordenonese a favore delle persone con autismo ha favorevolmente colpito gli ospiti. In tal senso la presidente di AutKom Dorothea Heiser e la direttrice del Centro bavarese Christine Schulz hanno dichiarato che i Centri visitati e il lavoro della Fondazione «rappresentano un utile modello da imitare, cui tendere anche in Germania». Molto apprezzato è stato anche il fatto che la Fondazione Bambini e Autismo sia un Ente con la certificazione di Qualità Europea ISO, un cammino, questo, che anche AutKom ha intrapreso.
Durante la visita gli ospiti hanno potuto vedere sia le sedute riabilitative che quelle diagnostiche, con la somministrazione di test. Hanno poi visto gli adulti con autismo del Centro Officina dell’Arte al lavoro sui mosaici tratti dalle opere di Andy Warhol che saranno esposti prossimamente in una mostra. Hanno infine visitato Villa Respiro a Cordenons, ove hanno potuto verificare il buon livello di autonomia domestica raggiunto da molti degli ospiti.
Da ultimo sono state messe le basi per una possibile partnership europea che oltre all’Associazione bavarese e alla Fondazione vedrà anche la partecipazione di un’istituzione scozzese che si occupa anche’essa di autismo negli adulti.
«Le visite ai Centri della Fondazione – ha dichiarato il direttore generale di essa davide Del Duca – sono frequenti anche da parte di organismi internazionali, come è successo in settembre, con alcuni ricercatori della Columbia University di New York. E in queste occasioni siamo davvero soddisfatti dello stupore di fronte alla qualità dei nostri servizi e all’organizzazione che abbiamo sviluppato. Per gli ospiti stranieri, inoltre, il fatto che questi servizi di eccellenza in Italia non siano collocati in grandi città come Roma o Milano, ma a Pordenone desta un’evidente sorpresa. Per noi si tratta di visite importanti per lo scambio con altre realtà e per verificare di volta in volta la bontà del nostro lavoro». (S.B.)
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