L’assordante silenzio del Comune di Milano

Nel corso di una conferenza stampa pubblica, ricca di interventi da parte di tante persone con disabilità, genitori e operatori, le associazioni milanesi delle persone con disabilità e dei loro familiari hanno chiesto con forza al Comune di Milano di aprirsi finalmente al confronto sui problemi della disabilità

Penna stilografica che macchia un foglioLe associazioni chiedono al Comune di Milano di uscire dal suo silenzio e di aprirsi al confronto sui problemi delle persone con disabilità e dei loro familiari.
È quanto emerso dalla conferenza stampa convocata dalle associazioni aderenti a LEDHA, durante un incontro ricco di interventi, di spunti e di idee, nel corso del quale tante persone con disabilità, tanti genitori e operatori hanno ribadito pubblicamente il proprio disagio verso l’atteggiamento di chiusura dell’Assessorato Comunale alle Politiche Sociali.

Sono passati infatti ben otto mesi da quando le Associazioni milanesi hanno consegnato all’Amministrazione Comunale un documento unitario che conteneva una serie di proposte per aprire un confronto sulle scelte di politica sociale della Giunta. Un testo che raccogliendo i bisogni dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie, proponeva al Comune di verificare le modalità di accesso ai servizi e di presa in carico, la capacità di rispondere alle urgenze sempre più frequenti all’interno delle famiglie e la possibilità di attivare interventi preventivi del disagio e dell’emarginazione sociale.

L’opportunità, però, non è stata colta dall’assessore Tiziana Maiolo, che non ha inteso incontrare i rappresentanti delle associazioni né rispondere alle loro richieste. Un atteggiamento, questo, difficile da comprendere, proprio perché proviene dal Comune, cioè dall’istituzione pubblica più vicina ai cittadini, che dovrebbe essere sempre pronta ad attivare e ad approfittare di tutte le occasioni di confronto e dialogo. Un rifiuto, quindi, che amareggia e preoccupa perché figlio della presunzione – da parte dell’Assessorato – di poter gestire la politica sociale verso le persone con disabilità in modo autonomo e autoreferenziale, senza alcun contributo da parte della società civile e in particolare delle persone direttamente coinvolte nei problemi.

Per denunciare questa situazione, le associazioni milanesi aderenti a LEDHA spediranno nei prossimi giorni ai loro oltre tremila soci una lettera e riconsegneranno al Comune il medesimo documento già presentato nel gennaio di quest’anno, chiedendo che la progettazione del nuovo Piano di Zona per il biennio 2006-2008 possa tenere maggior conto della loro partecipazione attiva.
(S.B.)

Le Associazioni milanesi aderenti a LEDHA sono:
Coordinamento Genitori Cse di Milano, AIAS Milano (Associazione Italiana Assistenza Spastici), ANFFAS Milano (Associazione Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali), UILDM Milano (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), Vivi Down, Associazione Genitori Don Gnocchi, Associazione Presente e Futuro, Aisac (Associazione per l’Informazione e lo Studio della Acondroplasia), ANS (Associazione Nazionale Subvedenti), ALFA (Associazione Lombarda Famiglie Audiolesi), Oltre noi… la vita, ANGSA Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici),  ALISB (Associazione Lombarda Idrocefalo e Spina Bifida).

Per ulteriori informazioni:
LEDHA, Via Monte Santo, 7, 20124 Milano, tel. 02 6570425
Riferimento: Giovanni Merlo, tel. 347 7308211
comunicazione@informahandicap.it www.informahandicap.it

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