Ormai da anni il Museo Tattile Statale Omero di Ancona collabora con il Settore Politiche Sociali ed educative del Comune marchigiano, elaborando e realizzando gratuitamente attività educative per numerosi gruppi di persone con disabilità che frequentano lo spazio museale e partecipano ai laboratori didattici.
In questa stagione 2015-2016 il tutto si è svolto all’insegna del progetto denominato SensibilMente, per una didattica multisensoriale inclusiva, i cui risultati conclusivi sono stati presentati nei giorni scorsi, alla presenza dell’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ancona Emma Capogrossi e di Aldo Grassini, presidente del Museo Omero.
L’iniziativa si è articolata su tre differenti attività, con vari incontri periodici, realizzati grazie alla decennale esperienza degli operatori del Museo e anche all’impegno delle giovani del Servizio Civile Nazionale (Vanessa Fanelli, Amanda Rampichini, Francesca Santi e Alice Vincenzi), oltreché della borsista del Progetto Torno Subito Federica Mammoliti.
La prima attività, La Compagnia del Teatro, è stata curata da Manuela Alessandrini e ha coinvolto otto utenti di Mattinando, progetto-laboratorio per persone adulte con disabilità.
Qui, durante nove incontri ludico-creativi, si è costruito, modellato, cotto, smaltato, giocato e dato vita a volti d’argilla, animati poi in un una breve perfomance teatrale messa in scena presso il Museo. «Uno spettacolo dal vivo – spiegano gli organizzatori – in cui i visi di terracotta raccontano di rabbia, gioia, tristezza, paura e costituiscono un vero e proprio linguaggio che consente anche a persone con difficoltà di comunicare, di esprimersi liberamente e di superare barriere e timori».
La seconda attività, Il Museo e l’autismo, è stata curata anch’essa da Manuela Alessandrini, insieme ad Andrea Socrati, e ha visto la struttura della Mole Vanvitelliana impegnata con un gruppo di cinque ragazzi dagli 11 ai 19 anni, con abilità funzionali diverse e un congruo numero di operatori.
Gli interventi educativi di tipo cognitivo e comportamentale, la comunicazione aumentativa e gestuale, i supporti visivi e tattili, hanno mirato alla valorizzazione delle abilità presenti o emergenti e a facilitare le relazioni sociali, favorendo la condivisione dell’esperienza. L’approccio all’opera d’arte – il David di Michelangelo – è stato il filo conduttore attraverso il quale si è sviluppato un percorso educativo concreto, con l’elaborazione del testo iconografico opportunamente adattato, comunicato e raccontato attraverso mediazioni oggettuali, giochi di ruolo, drammatizzazione.
«I risultati ottenuti – annotano da Omero – e le indicazioni ricavate incoraggiano la prosecuzione dell’iniziativa e confermano il museo quale possibile luogo di educazione e di esperienza per tutti».
Tutta centrata sulla musica, infine, la terza e ultima attività, Ricette di musica, laboratorio a cura di Maria Giulia Cester, che ha visto la partecipazione di venti utenti dei Centri Diurni Il Sole, Papa Giovanni XXIII, Il Cigno, Laboratori e Mestieri, e dei Centri Residenziali Villa Almagià e Il Samaritano, per un totale di ventisei incontri negli spazi del Museo Omero.
«La musica vissuta non solo come canale emotivo relazionale – spiegano i promotori di questa iniziativa – ma come una “costruzione”, un piatto culinario da realizzare. Amore, amicizia, solidarietà le tematiche intonate dagli utenti dei Centri, all’insegna di un’esperienza che ha voluto stimolare la consapevolezza dell’ascolto, favorire il dialogo e l’espressione del proprio sé, condividere infine le personali esperienze ed emozioni con gli altri attraverso il canale del canto».
Su Ricette di musica è stato anche realizzato un video per ogni Centro Diurno coinvolto, per riassumere i momenti salienti del laboratorio. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Comunicazione Museo Tattile Statale Omero di Ancona (Monica Bernacchia), redazione@museoomero.it.
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