«I film italiani del Festival di Roma – aveva denunciato qualche giorno fa l’Associazione Luca Coscioni (se ne legga in questo sito cliccando qui) – saranno trasmessi con i soli sottotitoli in inglese, rendendo inaccessibile l’attiva partecipazione delle persone sorde».
«Ancora una volta – rincara oggi la dose Giovanni Polidoro, già coordinatore della FNS (Federazione Nazionale Sordi) per la Regione Lazio – manca l’intervento delle autorità pubbliche che solitamente dimenticano il fondamentale diritto alla rimozione delle barriere alla comunicazione che discriminano i sordi nell’eguaglianza sociale, venendo meno al dovere sancito dal comma 2 dell’articolo 3 della Costituzione (“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”)».
«Noi cittadini sordi – continua Polidoro – oltre alla mancanza dei sottotitoli nei programmi della RAI, televisione di Stato, dobbiamo dunque subire anche la dimenticanza dei responsabili che hanno organizzato il Festival Internazionale del Film di Roma [già in corso di svolgimento e fino al 23 ottobre prossimo, N.d.R.] con i soldi pubblici, dopo che, nonostante le numerose sollecitazioni di tutti i sordi, nessun pubblico intervento è mai stato intrapreso per l’introduzione, con legge, dei sottotitoli al cinema».
Secondo Polidoro, è arrivato quindi il momento «di far sentire la nostra presenza e di ribadire il nostro fondamentale diritto all’eguaglianza sociale, a partire da una protesta pacifica. Ci presenteremo quindi tutti al Festival domenica 18 ottobre, alle 18.30, ed esattamente all’Auditorium Parco della Musica in Viale de Coubertin, dove ci sarà la proiezione di un film italiano [“Alza la testa” di Alessandro Angelini, N.d.R.]. Lì manifesteremo insieme all’Associazione Luca Coscioni il nostro pacifico dissenso, dando vita a un’altra grande battaglia, come quella già vinta sugli sms [se ne legga nel sito dell’Associazione Luca Coscioni cliccando qui, N.d.R.]». (S.B.)
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