Dopo di noi? No grazie, i disabili sono «troppo pericolosi»…

È quanto sostanzialmente si scrive nell'interrogazione di un Comitato di Quartiere a Roma, ritenendo del tutto fuori luogo «ospitare pazienti affetti da handicap con patologie anche severe in un plesso in cui c'è un Centro Anziani, gabinetti medici aperti al pubblico, una scuola materna, una scuola elementare e una scuola media»... Se da una parte conforta la ferma risposta del Municipio XII di Roma, dall'altra c'è da riflettere sul lungo cammino che ancora attende la crescita culturale in tutte le zone del nostro Paese

Realizzazione grafica con sagoma di persona in carrozzina cacciata a calciVitinia è una frazione del Comune di Roma, situata in Zona Z.XXXI Mezzocammino, nel territorio del Municipio XII ed esattamente nell’area sud-orientale della capitale, esternamente al Grande Raccordo Anulare, fra le Vie Ostiense a nord e Cristoforo Colombo a sud.
Un paio di settimane fa dal Comitato di Quartiere di Vitinia è stata inviata la seguente interrogazione al presidente del Municipio XII, della quale suggeriamo un’attenta lettura.
«Esimio Presidente, con delibera 17/09 del Consiglio Municipale [il provvedimento, adottato il 6 aprile 2009 dal Municipio XII di Roma, è disponibile cliccando qui, N.d.R.] veniva stabilito che i locali della ex Delegazione Municipale di Vitinia venissero riutilizzati per attivarvi il progetto “Ciao Mamma, vado a vivere da solo”, inserito nel Piano Regolatore Sociale Municipale, annualità 2008-2011, progetto di tipo residenziale rivolto ai portatori di handicap con patologie anche severe. Di recente circola voce che per “patologie anche severe” debbano intendersi “handicap psitici” [sic! Nel testo originale dell’interrogazione si legge proprio “psitici”…, N.d.R.]. Le chiedo di conseguenza, come è possibile ospitare pazienti affetti da predetti handicap in un plesso in cui, al piano terra c’è un Centro Anziani, al primo piano, ci sono gabinetti medici aperti al pubblico e, nel raggio di 30 metri sono posizionati una Scuola Materna (contigua all’edificio), una Scuola Elementare ed una Scuola Media? Ciò detto, la invito a mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili tesi ad annullare una delibera siffatta ed a riconvertirla destinando predetti locali all’istituzione di un asilo nido di cui si sente fortemente il bisogno e che a Vitinia non c’è. Il Comitato di Quartiere (mai consultato in materia) di cui sono il Presidente, su espresso desiderio delle mamme dei piccoli frequentatori delle citate Scuole, in pieno stato di agitazione, attende, con cortese urgenza, una risposta esaustiva e chiarificatrice in materia, al fine di dare seguito a tutte le iniziative possibili rivolte ad ostacolare l’applicazione della Delibera in questione con le modalità in essa previste, nel caso che la stessa non venisse ritirata».

Non è facile commentare questa presa di posizione, firmata dal signor Michele De Maio, presidente del Comitato di Quartiere di Vitinia. Preferiamo cedere la parola ad Anna Fabbricotti dell’Ufficio Stampa AISA (Associazione Italiana per la Lotta alle Sindromi Atassiche), che dichiara: «Deve sorgere un Centro Diurno per persone con disabilità gravi, voluto dal Municipio in accordo con associazioni e Consulta per l’Handicap: nulla di strano, si direbbe. E invece per gli abitanti di Vitinia non sembra proprio così, dal momento che vogliono addirittura scendere in piazza, affermando che “i disabili sono pericolosi per la cittadinanza” e che quindi non li vogliono vicino a loro. La motivazione da loro addotta, riguardante la necessità di aprire degli asili nido è ovviamente giusta, ma nulla ha a che vedere con il Centro per le persone con disabilità. Essi dimostrano in tal modo di non essere minimamente interessati al “dopo di noi” di quelle persone».
«L’AISA – conclude Fabbricotti – da sempre impegnata al fianco delle persone con disabilità, esprime il suo totale dissenso a un simile attacco e agli insulti verso persone e famiglie che già versano in gravi difficoltà e che chiedono solo la certezza di poter garantire ai propri figli una vita serena e di qualità anche “dopo di loro”».

Merita poi di essere senz’altro ripresa la parte essenziale della risposta all’interrogazione data da Marco Cacciotti, presidente del Consiglio del Municipio Roma XII: «È legittimo impegnarsi affinché venga realizzato un asilo, non è invece accettabile contestare il progetto che vogliamo attivare in questi locali creando un allarmismo assolutamente ingiustificato per non dire discriminatorio nei confronti di chi nella vita è stato più sfortunato. Voglio sottolineare che da anni al Laurentino è attivo un centro diurno per disabili gravi e tale centro è all’interno di un plesso scolastico e non vi sono stati mai problemi. Inoltre vi sono degli operatori che assistono questi ragazzi che ribadiscono come non siano un pericolo per nessuno, salvo per chi non ha un minimo senso del vivere civile. Inoltre non capisco cosa voglia dire “ostacolare l’applicazione della delibera”; la Delibera 17/09 è stata approvata e sottolineo all’unanimità da un organo democratico, il Consiglio Municipale, eletto dai cittadini. Quindi non è un atto di imposizione, ma un provvedimento di buona amministrazione adottato nei confronti dell’intera collettività. È evidente che ci sono una pluralità di bisogni sul territorio e l’Amministrazione necessariamente deve operare delle scelte, cosa che abbiamo fatto con la convinzione che queste siano giuste non solo per un quartiere, ma per tutto il territorio che si amministra [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]».

A questo punto abbiamo ben poco da aggiungere, se non aprire come sempre le nostre pagine a quanti vengono qui citati, anche se crediamo che sin troppo sia già stato detto e scritto… (S.B.)

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