Raddoppiamo i nostri sforzi a favore dei vulnerabili, dei deboli, degli indifesi

C'è anche questo, ovvero un esplicito riferimento a 650 milioni di persone con disabilità nel mondo, all'interno del messaggio lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, in occasione del 24 ottobre, Giornata Mondiale delle Nazioni Unite. Un messaggio che si rivolge a un mondo colpito contemporaneamente da «crisi multiple», con guerre, persecuzioni, povertà e fame. «In quanto persone, nazioni, specie - dichiara Ban Ki-moon - insieme affondiamo o insieme restiamo a galla»

La Giornata Mondiale delle Nazioni Unite coincide con il 24 ottobre, ovvero sessantaquattro anni dopo l’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite, in corrispondenza con il depoisito del ventinovesimo strumento di ratifica, il 24 ottobre 1945, appunto.
In vista di tale importante ricorrenza, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha diffuso un videomessaggio, del quale riportiamo qui di seguito il testo in italiano, grazie alla traduzione curata da Fiorenza Puricelli responsabile per l’Italia, San Marino, Malta e la Santa Sede del Centro per l’Informazione Regionale delle Nazioni Unite per l’Europa Occidentale (
UNRIC). La versione originale del videomessaggio è disponibile nel portale delle Nazioni Unite, cliccando qui.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon«Nella Giornata delle Nazioni Unite e in ogni altro giorno dell’anno, le Nazioni Unite stesse sono all’opera per il pianeta, per il lavoro, per noi tutti. Inviamo aiuti umanitari più di chiunque altro, e nei luoghi più difficili. Vacciniamo il 40% dei bambini nel mondo; nutriamo più di 100 milioni di persone, aiutando più di 30 milioni di rifugiati, molti dei quali donne e bambini in fuga da guerre e persecuzioni.
Mai come ora stiamo impiegando operatori di pace, più di 115.000. Soltanto nell’ultimo anno abbiamo fornito assistenza elettorale ad almeno 50 Paesi. E l’intero sistema delle Nazioni Unite si è mobilitato per affrontare il disordine economico globale e il conseguente malcontento sociale.
Le persone guardano alle Nazioni Unite per sconfiggere povertà e fame, per mantenere la pace, per diffondere l’educazione e difendere i diritti umani in ogni angolo del pianeta. Siamo il loro punto di riferimento per fermare la diffusione di armi e malattie letali e proteggere persone e famiglie vittime di disastri. A dicembre, guarderanno a noi per firmare un accordo sul cambiamento climatico che sia globale, equo e ambizioso, che ci protegga tutti e che prepari il cammino verso un’economia più “verde” e sostenibile.
Questo è un momento unico per le questioni mondiali. Crisi multiple – alimentare, petrolifera, finanziaria, influenzale – stanno colpendo contemporaneamente. Il cambiamento climatico si profila ogni giorno più preoccupante. Ognuna di queste crisi dimostra la verità del XXI secolo: condividiamo un pianeta, una casa. In quanto persone, nazioni, specie, insieme affondiamo o insieme restiamo a galla.
Le Nazioni Unite stanno dando il massimo per reagire, per affrontare le grandi problematiche, per guardare a un disegno più grande. Stiamo dando vita a un nuovo multilateralismo che possa portare a risultati concreti per tutti, specialmente per i più bisognosi. Al contempo, sono tristemente consapevole del lungo cammino da percorrere e della differenza esistente tra impegno e azione.
Nella Giornata delle Nazioni Unite, impegnamoci a raddoppiare i nostri sforzi a favore dei vulnerabili, dei deboli e degli indifesi. Uniamoci ora più che mai, uniamoci nei propositi e nell’azione, affinché il mondo sia un luogo più sicuro e migliore.

Ban Ki-moon – Segretario Generale delle Nazioni Unite». 

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