È ancora ben viva l’eco del grave atto di sabotaggio a due autoveicoli parcheggiati di fronte alla Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (Catanzaro), adattati al trasporto di persone con disabilità, uno dei quali utilizzato da Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Un fatto – da noi denunciato nei giorni scorsi con due successivi articoli (li si può leggere cliccando qui e qui) – che solo grazie alla prontezza dell’autista non ha avuto gravi conseguenze.
Oggi riceviamo e ben volentieri pubblichiamo una nota di don Giacomo Panizza, presidente della Comunità lametina, che oltre a ringraziare per la diffusa solidarietà, giunta anche tramite la nostra redazione, lancia un messaggio diretto a coloro che si sono resi protagonisti non di un semplice «avvertimento», ma di un vero e proprio «attentato». (S.B.)
«La Comunità Progetto Sud ringrazia le tantissime persone che – a nome proprio o di gruppi sociali, enti pubblici e privati – hanno manifestato solidarietà e incoraggiamento, in seguito al recente attentato subito. La vostra è una calda e corale vicinanza che ci aiuta a mantenere e ravvivare gli ideali di accoglienza, giustizia sociale e legalità.
L’officina meccanica che ha visionato i due automezzi danneggiati ha confermato che i tubi dei freni sono stati tranciati di netto e inoltre ha rilevato la manomissione del sistema ABS. Insomma: chi ha agito non intendeva semplicemente danneggiare qualche automobile, ma intimorire e nuocere a persone, indifferentemente se operatori della comunità o disabili in situazione di handicap grave. Infatti, uno dei mezzi guastati è omologato per il trasporto di persone in carrozzina a rotelle. La ripida discesa antistante la sede della Comunità di Via Conforti a Lamezia Terme non lascia dubbi sulla pericolosità del messaggio criminale; solo la prontezza di riflessi ad afferrare il freno a mano ha salvato gli autisti e gli altri occupanti dei veicoli. È un attentato oltre che un avvertimento.
Di fronte a questo episodio delinquenziale, ho potuto scorgere nei volti dei soci e dei collaboratori della Comunità Progetto Sud alcune espressioni di smarrimento, ma poi il coraggio e la speranza hanno ripreso la loro quotidiana robustezza.
All’opposto, invece, ho provato a immaginare le espressioni di chi, nella notte tra il 2 e il 3 novembre, è venuto nascostamente a compiere un gesto malvagio, di chiaro stampo mafioso. Sotto quei tuoni fragorosi e quel diluvio che pioveva dal cielo, come vi sentivate mentre tagliavate i fili e i tubicini dei freni? E mentre stavate sdraiati per terra, con la schiena inzuppata nel lago d’acqua, mentre vi accanivate sull’ABS per danneggiare di più la stabilità dell’automobile? Avete fatto un pensiero a chi vi ha comandato di fare questo? Vi siete chiesti se vi stima? Di certo no! Chi vi comanda di “lavorare” di nascosto vi usa e getta: quanto gli importa di voi, della vostra dignità e coscienza, della vostra salute e del vostro futuro?
Invece la Comunità Progetto Sud vi augura che possiate divenire più capaci di apprezzarvi, di amare la coscienza pulita, la vostra salute, il vostro futuro, insieme all’amore di qualcuno che vi è caro e al quale siete cari.
Vi auguriamo di acquisire coraggio e speranza nella vita, provando esperienze di bene e non di male, esperienze di libertà e non di manovalanza ai boss, provando a sentire quanto sia bello vivere rispettandosi e aiutandoci a vicenda
Giacomo Panizza – Presidente della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (Catanzaro)».