Il terremoto “con una paura in più”

di Stefano Borgato
C’è sempre “una paura in più” per le persone con disabilità - motoria, cognitiva o sensoriale – direttamente coinvolte in eventi come il terremoto che ha colpito in questi giorni il Centro Italia, ma le tante iniziative di questi ultimi anni, sia a livello nazionale che internazionale, volte a metterne in luce le particolari necessità in situazioni di catastrofi ed emergenze, hanno ampliato positivamente il quadro delle possibilità di intervento
Anziano soccorso ad Amatrice (Rieti), dopo il terremoto del 24 agosto del 2016 (AP Photo/Alessandra Tarantino)
Una persona anziana soccorsa ad Amatrice (Rieti)
(AP Photo/Alessandra Tarantino)

In giorni come questi, quando catastrofi come quella che ha colpito il Centro Italia richiedono solo l’incessante lavoro dei soccorritori e il rispetto per il dolore, assumono drammatica attualità le iniziative di questi ultimi anni, a livello nazionale e internazionale, culminate in modo eclatante lo scorso anno a Sendai, in Giappone, con la Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulla riduzione del rischio di catastrofi, che per la prima volta a livello mondiale ha posto direttamente l’attenzione sulla situazione delle persone con disabilità in eventi del genere.
Tante attività che il nostro giornale ha cercato puntualmente di documentare – ricordiamo in particolare un’illuminante intervista con l’architetto e vigile del fuoco Stefano Zanut, con relativa lista dei vari contributi dedicati all’argomento -, che pur non mutando nella sostanza quanto scritto dal nostro compianto direttore responsabile Franco Bomprezzi nel 2012, dopo il sisma in Emilia Romagna («Il terremoto – come tutte le catastrofi naturali – mette a dura prova qualsiasi precauzione prevista dalle leggi e dalla Protezione Civile: dalle zone calme, agli ascensori, dalle strade ai mezzi di trasporto. Le difficoltà di tutti diventano panico o impossibilità per chi è impedito nei movimenti, o comunque non ha la possibilità immediata di un aiuto valido. E per le persone in situazioni di particolare disagio, legate alla disabilità, il danno è a volte “invisibile”, perché fortunatamente non rientra nel conteggio drammatico delle vittime o dei feriti, ma è comunque importante e reale»), ampliano positivamente il quadro delle possibilità di intervento.
In tal senso condividiamo senz’altro quanto scritto da Simonetta Morelli nel blog InVisibili del «Corriere della Sera.it», ovvero che «a distanza di soli quattro anni dal terremoto dell’Emilia Romagna i motivi di timore non sono cambiati rispetto agli eventi catastrofici e tuttavia la coscienza collettiva sulla disabilità si è evoluta; e affinate le armi sensibili».
Come già fatto ieri, quindi, torniamo a riproporre la nostra disponibilità nei confronti di tutte le persone con disabilità e delle loro famiglie, a diffondere comunicazioni o fornire loro ogni utile informazione (info@superando.it), e anche, nel box in calce, alcuni riferimenti che fanno capo alla Protezione Civile, nel tentativo di dare il maggior sostegno possibile a chi è costretto a vivere anche eventi come questi “con una paura in più”.

Per ogni utile aggiornamento e notizia, il principale riferimento è il portale della Protezione Civile, in particolare al settore Attività per le persone con disabilità (con i sottosettori Per dare assistenza alle persone disabili; Per soccorrere un disabile motorio; Per soccorrere un disabile cognitivo; Per soccorrere un disabile sensoriale). Segnaliamo poi anche il sito Abiliaproteggere.net, dedicato, tra l’altro, all’assistenza e al soccorso delle persone con disabilità nelle gravi situazioni di emergenza.

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