Gentile Presidente Falabella, la ringrazio innanzitutto per l’attenzione mostrata nel rispondere cosi chiaramente alla nostra richiesta di patrocinio. Ci teniamo però a precisare che, come già scritto a suo tempo, «La giornata internazionale della Terapia Occupazionale promossa dalla WFOT (World Federation of Occupational Therapy) è stata creata per sensibilizzare gli Stati e la opinione pubblica sul ruolo di questa professione nella promozione della salute e il benessere bio-psico-sociale delle popolazioni». Perciò il convegno [se ne leggano a questo link tutte le informazioni relative, N.d.R.], oltre che ai professionisti, è aperto ad Associazioni e alla popolazione tutta.
I relatori sono nostri Associati che mirano a mostrare come la professione possa essere utile e utilizzata, in diversi àmbiti, non solo per la persona con lesione midollare.
Come scritto nel razionale dell’evento, siamo d’accordo che «l’educazione [oggetto del convegno] non deve considerarsi unilaterale: è l’interazione collaborativa tra terapista e paziente all’interno di un contesto di intervento a garanzia dell’efficacia. Anche il terapista impara dal caregiver e dal paziente. Gli operatori insegnano alla persona, ma al contempo “imparano” dal punto di vista dei pazienti, in un equilibrio non facile, continuamente in ridefinizione, ma necessario».
Il terapista occupazionale da sempre mette al centro dell’intervento la persona, invitandola ad esprimere i suoi bisogni e obiettivi.
A lei sicuramente sarà già chiaro il ruolo e l’importanza che il terapista occupazionale riveste all’interno dell’équipe multidisciplinare, ma purtroppo dobbiamo constatare che nello scenario italiano – e soprattutto in alcune Regioni, comprese le Marche – tale figura professionale non è presente, se non addirittura sconosciuta.
La Giornata Internazionale è un momento di divulgazione e promozione della nostra professione e con rammarico prendiamo atto della vostra decisione. In quella giornata gli attori principali non saranno le persone, siano esse terapisti occupazionali o no, ma la terapia occupazionale.
Il ruolo di osservatore non è per noi visto come semplice affezione, ma come un ruolo più profondo della persona, che diventa osservatore attivo ed elemento di spunto, per accrescere le nostre conoscenze sui suoi reali bisogni.
Ribadiamo dunque che il convegno di Ancona è intraprofessionale e mirato alla divulgazione della terapia occupazionale. Rinnoviamo l’invito alla partecipazione a chiunque sia interessato ad approfondire la conoscenza della nostra professione sanitaria riabilitativa. Sarà per noi tutti un piacere potere avere in questo evento un rappresentante della FAIP per i saluti iniziali e un rappresentante che possa raccontare la propria esperienza durante uno degli interventi programmati.
Sicuri pertanto che la vostra scelta sia stata dettata da buone considerazioni e buoni propositi, sarà nostra cura invitarla, o meglio, coinvolgerla in prima, persona nell’organizzazione del prossimo evento, in modo tale da poter collaborare al meglio.
Ufficio di Segreteria Nazionale dell’AITO (Associazione Italiana Terapisti Occupazionali).
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