Ho letto la lettera di Shulim Vogelmann comparsa in «la Repubblica.it» [e ripresa anche da Superando, con il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.], sulla triste vicenda di quel ragazzo focomelico sbattuto giù dal treno perché sprovvisto di biglietto.
L’ho letto in rete e – come capita alle volte, grazie a questa “scatola” – nel pomeriggio ho visto un paio di video di Nick Vujicic. Nick è un ragazzo anche lui focomelico agli arti superiori e visto che la sfiga alle volte “balla in coppia con la crudeltà”, anche a quelli inferiori. In questi video Nick suona, scherza con delle scolaresche e parla con grande naturalezza del suo handicap.
Ecco, con rispetto e deferenza, mi rivolgo al Dottor Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Rete Ferrovie Italia.
Gentile Direttore, ho letto che è prevista un’indagine interna alle Ferrovie su quel che è successo domenica 27 dicembre sull’Eurostar Bari-Roma. Gentile Direttore, a nome mio, e credo anche di interpretare il pensiero di altri disabili come me, la prego blocchi tutto, nessuna inchiesta interna, nessuna multa, niente contro i solerti bigliettai che sicuramente hanno fatto il loro dovere. Non punite e soprattutto noi non cerchiamo una vendetta. Ci saranno due controllori in più, due operatori che dovrebbero aiutare il pubblico che ci vedranno come gli agenti della Polfer intervenuti sul treno dicendo: «Ah, questi, con questi non ci puoi fare nulla altrimenti succede un casino! Questi hanno sempre ragione, questi non li puoi toccare».
Mi permetta la confidenza, gentile Dottor Moretti, cosa le da più fastidio leggendo queste affermazioni? Non trova il pronome “questi” volgare e veramente fastidioso? A me ha fatto male e per questo ho scritto queste due righe.
Mi scusi, faccio parte della categoria dei “questi” e non ne vado orgoglioso, mi creda. Non sono contento di vedere occhi al cielo e sbuffi ogni volta che cerco un semplice aiuto quando le cose normali non riesco a farle.
Una banalità: l’indifferenza è il vero male dei nostri tempi. Alziamo le spalle quando ci dicono che tra vent’anni il mare coprirà intere città, cosa vuole che possa interessare un disabile sprovvisto di biglietto? “Si fotta il focomelico”, “si fotta il paraplegico” bloccato da una macchina davanti alla porta di casa, “si fotta il cieco” che se pesta una cacca di Fuffy sul marciapiede, ha solo da smettere di passeggiare lungo i viali.
Mi permetto caro Dottor Moretti di lasciarle qui un link – si dice così oggi – ovvero dell’indirizzo su You Tube dove potrà vedere il focomelico, non quello fatto scendere dal treno, ma quello senza gambe e senza braccia, che ci insegna come, con un semplice sorriso, si possa fare molta strada e per giunta gratis (http://www.youtube.com/watch?v=uPdVIIQCK74).
Abbiamo deciso di pubblicare questo testo senza troppi dubbi, ritenendolo un contributo assai utile al dibattito (oltre che un messaggio di ulteriore conoscenza per una persona come Nick Vujicic), pur dovendo precisare – come del resto è già stato fatto da parte di Franco Bomprezzi, nel suo intervento disponibile cliccando qui – che secondo la versione delle Ferrovie dello Stato «Il viaggiatore non è mai stato fatto scendere dal treno» e «il biglietto gli è stato acquistato a Foggia dal personale di bordo». Questo, appunto, per la precisione.
Prendendo spunto dalla medesima vicenda, ha scritto anche – nel nostro sito – Giampiero Griffo, il cui articolo è disponibile cliccando qui.