Gioventù in Azione 2007-2013 (Youth in Action) è un programma di “educazione non formale” della Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione Europea, che promuove progetti di mobilità giovanile internazionale di gruppo e individuale attraverso gli scambi e le attività di volontariato all’estero, l’apprendimento interculturale e le iniziative dei giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni. I destinatari sono gruppi giovanili, autorità locali e organizzazioni operanti nel Terzo Settore. In sostanza tutti coloro che lavorano con e per i giovani.
Una delle figure introdotte da tale iniziativa – la cui Autorità per l’Italia è affidata al Dipartimento Giovani della Presidenza del Consiglio – è il cosiddetto Mentor, ovvero un amico che si prende cura e dedica volontariamente un po’ di tempo a un giovane con necessità speciali. Sebbene poi i Mentor possano ricoprire ruoli diversi, tutti hanno in comune lo stesso obiettivo, che è quello di aiutare i giovani a realizzare il proprio potenziale e a scoprire i loro punti di forza.
In sostanza essere Mentor significa fare la differenza nel processo di autonomia dei giovani con necessità speciali, preparando e accompagnando questi ultimi in un vero e proprio viaggio di scoperta delle loro potenzialità, oltre che aiutandoli a mettersi in gioco e a esplorare nuove possibilità.
La UILDM Laziale ONLUS (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) da più di dieci anni lavora con il Programma Gioventù in Europa, e da cinque anni è accreditata quale Organizzazione di Invio di giovani volontari con disabilità. Fa parte inoltre del comitato di pilotaggio del Network Europeo To Get There (TGT), con l’obiettivo di migliorare la qualità e la quantità delle esperienze di apprendimento non formale in ambito dell’Unione Europea dei giovani con necessità speciali.
«I nostri Mentor – spiegano gli esponenti dell’associazione laziale – sono giovani volontari che aiutano e sostengono la crescita e lo sviluppo delle competenze dei giovani con disabilità e in generale di giovani con bisogni speciali, durante le attività in ambito europeo di apprendimento non formale. Concretamente lavorano nell’orientamento dei giovani con disabilità nei progetti di volontariato dell’Unione Europea, nel loro accompagnamento alle visite preliminari in Europa, nell’accoglienza di giovani con necessità speciali e nel sostegno attivo di progetti UILDM in ambito europeo».
In tale contesto, sempre la UILDM Laziale ha promosso dall’11 febbraio al 22 aprile prossimi un corso mirato a formare nuovi Mentor da inserire nel lavoro del citato network europeo To Get There. Essi sapranno poi:
– impostare una relazione di fiducia;
– creare un ambiente che faciliti l’apprendimento;
– ascoltare attivamente;
– favorire l’apprendimento attraverso l’esperienza;
– conoscere il funzionamento dei Programma Europeo Gioventù in Azione;
– come costruire un progetto di Servizio Volontario Europeo;
– apprendere elementi di Project Cycle Management (“Gestione del ciclo del progetto”);
– gestire un colloquio di consulenza e orientamento;
– facilitare l’apprendimento in ambiente interculturale;
– gestire dinamiche di gruppo;
– progettare un campo di lavoro per volontari europei con necessità speciali in Italia.
Destinatari dell’iniziativa – aperta a un massimo di diciotto partecipanti, con iscrizioni entro il 5 febbraio – sono youth leader (esperti di scambi culturali giovanili), operatori sociali, volontari ed ex volontari di Servizio Civile che desiderino acquisire esperienze nel non profit. E ancora quanti siano interessati ad acquisire competenze relazionali in ambito interculturale e desiderino fare esperienze di protagonismo attivo in progettualità di cooperazione e volontariato all’estero nell’ambito del programma comunitario Gioventù in Azione o anche coloro che siano interessati ad acquisire strumenti educativi di apprendimento non formale e il learning by doing (“Imparare attarverso il fare”) e coloro, infine, che vogliano sperimentare strumenti innovativi di aiuto di giovani con necessità speciali.
La metodologia utilizzata negli incontri di formazione sarà propria dei gruppi di animazione sociale e dei training formativi, prediligendo l’utilizzo del materiale esperienziale di ciascuno e guardando più all’aspetto relazionale che a quello cognitivo. I percorsi comprenderanno momenti elaborativi realizzati attraverso l’uso di strumenti quali tecniche narrative, di drammatizzazione, audiovisive, simulazione e giochi di cooperazione. (S.B.)
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Un futuro uguale per tutti Sono state due giornate all'insegna del riconoscimento della dignità e dei diritti umani dei giovani con disabilità, quelle di Bruxelles, per la conferenza organizzata dalla Commissione Europea, in collaborazione con…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…