«Siamo orgogliosi di questo riconoscimento all’AISM e al suo approccio anche di percorso comune con il sindacato e con tutti i portatori d’interesse, per costruire insieme un mondo libero dalla sclerosi multipla. Ci sono in Italia 110.000 persone con questa malattia e poiché essa fa il suo esordio tra i 20 e i 40 anni, si trovano spesso ad affrontare un serio problema per l’accesso e il mantenimento al lavoro, che in questa età è essenziale, e anche per la discriminazione di genere. La sclerosi multipla, infatti, è più frequente nelle donne, che quindi si trovano di fronte a una duplice discriminazione, quella legata al sesso femminile e quella causata dalla malattia».
Lo ha dichiarato Lucia Palmisano, componente della Giunta Esecutiva Nazionale dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), ricevendo a Roma dalle mani di Maurizio Bernava, segretario confederale della CISL, come avevamo anticipato nei giorni scorsi, il 9° Premio Flavio Cocanari, dedicato, con cadenza biennale, a organizzazioni che si siano dimostrate particolarmente meritevoli nella capacità di inclusione delle persone con disabilità e intitolato a chi – persona con disabilità scomparsa nel 2004 – fu per anni responsabile nella CISL del Dipartimento Handicap, caratterizzandosi come uno tra i più valenti studiosi del nostro Paese sulle tematiche riguardanti la disabilità, oltre ad essere stato anche il primo dirigente sindacale in Europa ad avere la delega sulle disabilità, in favore della piena inclusione socio-lavorativa.
Riconoscendo dunque che il diritto all’inclusione sociale e l’impegno a rendere effettivo il diritto al lavoro per tutte le persone con sclerosi multipla rappresenta una pietra miliare dell’attività dell’AISM, sancita nella Carta dei Diritti delle Persone con Sclerosi Multipla e nell’Agenda della Sclerosi Multipla 2020, la CISL ha conferito all’Associazione il 9° Premio Cocanari, perché essa «opera a trecentosessanta gradi, aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), partecipa attivamente alle attività dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e promuove concretamente l’attenzione alla tutela di tutti i lavoratori con gravi patologie cronico-degenerative, impegnandosi per la creazione di reti con gli attori e i servizi del territorio, come testimonia anche la definizione di un protocollo-quadro con il Patronato INAS CISL».
Nel corso della stessa giornata, il direttore degli Affari Generali dell’AISM Paolo Bandiera ha moderato il workshop intitolato La sfida delle disabilità, gravi patologie e non-autosufficienze nei luoghi di lavoro. Dalla cessione di permessi solidali sino alla prospettiva del disability manager: casi aziendali e contrattuali a confronto.
«Questo incontro – ha commentato al termine dei lavori – è stata l’utile occasione per confrontare esperienze, buone prassi e strumenti già ampiamente presenti, adottati nelle contrattazioni di diverse importanti aziende e per compiere nuovi passi nella capacità di mettersi insieme e di fare sistema, da parte degli imprenditori e datori di lavoro, delle forze sindacali e delle stesse associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, per arrivare a modelli e prassi diffusi che favoriscano l’inserimento e il mantenimento al lavoro di tutte le persone con disabilità, ovunque vivano e operino». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbarerba@gmail.com.
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