“Napoli tra le mani”, un progetto di eccellenza

Grazie al Progetto “Napoli tra le mani” - che vede sedici prestigiosi luoghi di cultura collaborare con sette Associazioni, per progettare e realizzare itinerari di visita attenti alle esigenze di tutti i visitatori, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive – diventa disponibile a tutti, senza distinzione alcuna, un patrimonio che nei secoli ha qualificato la storia del territorio partenopeo, segnandone profondamente la costruzione dell’identità. Proprio domani, 16 dicembre, verrà rinnovato il Protocollo che sta alla base dell’iniziativa
Napoli, Museo di Villa Pignatelli
Il Museo di Villa Pignatelli a Napoli, componente della Rete “Napoli tra le mani”, dove verrà rinnovato il 16 dicembre il Protocollo che sta alla base del progetto

«I risultati positivi di Napoli tra le mani, un progetto che non ha ricevuto in questi anni alcun finanziamento e che non ha eguali per la sua continuità, hanno consentito il rinnovo e l’ampliamento degli obiettivi, degli impegni e delle responsabilità dei firmatari, ma anche l’estensione della rete e l’apertura a nuove realtà culturali e associative».
A sottolinearlo è Daniele Romano, presidente della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riferendosi appunto a Napoli tra le mani, iniziativa di cui avevamo segnalato l’avvio alla fine del 2013, che riunisce Università, Musei, luoghi d’arte e Associazioni, con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche nella gestione e fruizione dei beni culturali per favorire l’inclusione e la partecipazione delle persone con disabilità. E proprio domani, 16 dicembre, al Museo Pignatelli di Napoli (ore 10.30), verrà rinnovato il Protocollo della Rete che sta alla base del progetto.

«Attraverso le attività previste dal Protocollo – si legge in una nota -, si vuole garantire in maniera paritaria a ogni cittadino l’accesso e la fruizione del patrimonio archeologico e storico-artistico, mediante il superamento delle barriere culturali, architettoniche, sensoriali e della comunicazione, un patrimonio che nei secoli ha qualificato la storia del territorio, segnandone profondamente la costruzione dell’identità».
Sono infatti ben sedici i luoghi di cultura – e altri potranno aggiungersene – che hanno collaborato con sette Associazioni (nel box la lista completa), ognuno secondo le proprie competenze e sulla base delle rispettive risorse, per progettare e realizzare, in tutti i siti aderenti alla Rete, itinerari di visita attenti alle esigenze di tutti i visitatori, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive.

Da ricordare in conclusione che alla conferenza stampa promossa in occasione del rinnovo del Protocollo di Napoli tra le mani, interverranno Lucio d’Alessandro (Università Suor Orsola Benincasa), Paolo Giulierini (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), Sylvain Bellenger (Museo e Real Bosco di Capodimonte), Anna Imponente (Polo Museale della Campania), Paolo Caputo (Orto Botanico dell’Università Federico II), Giovanni Maraviglia (Cooperativa Sociale La Paranza), Gianluca Minin (Associazione Borbonica Sotterranea), Generoso Di Benedetto (DPI- Disabled Peoples’ International – Italia e  Associazione Comitato Territoriale DPI della Campania), Gioacchino Lepore (ENS-Ente Nazionale Sordi, Consiglio Regionale della Campania), il già citato Daniele Romano (Federhand/FISH Campania), Antonio Nocchetti (Associazione Tutti a Scuola), Silvana Piscopo (UNIVOC-Unione Nazionale Italiana Volontari Pro-Ciechi, Sezione Provinciale di Napoli) e Mario Mirabile (UICI-Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Provinciale di Napoli). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: federhand.fishcampania@gmail.com.

Al Protocollo della Rete Napoli tra le mani  partecipano:
° Università Suor Orsola Benincasa, Napoli (Servizio di Ateneo per le Attività degli Studenti con Disabilità)
° Museo Archeologico Nazionale di Napoli
° Museo e Real Bosco di Capodimonte
° Polo Museale della Campania (Palazzo Reale, Villa Pignatelli, Museo Duca di Martina, Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo, Museo Storico Archeologico di Nola, Museo Archeologico dell’Antica Calatia di Maddaloni)
° Orto Botanico dell’Università Federico II, Napoli
° Cappella del Tesoro di San Gennaro, Napoli
° Museo del Tesoro di San Gennaro, Napoli
° Cooperativa Sociale ONLUS La Paranza (Catacombe di San Gennaro e Basilica di Santa Maria della Sanità)
° Associazione Borbonica Sotterranea (Galleria Borbonica)
° DPI Italia (Disabled Peoples’ International)
° Associazione Comitato Territoriale DPI della Campania
° ENS (Ente Nazionale Sordi), Consiglio Regionale della Campania
° Federhand/FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
° Associazione Tutti a scuola, Napoli
° UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), Sezione Provinciale di Napoli
° UNIVOC (Unione Nazionale Italiana Volontari Pro-Ciechi), Sezione Provinciale di Napoli

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