Come abbiamo riferito nei giorni scorsi in altra parte del giornale, è MyVoiceMyCommunity (“La mia Voce, la mia Comunità”), il tema lanciato quest’anno dalla rete globale DSi (Down Syndrome International), in occasione della Dodicesima Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, messaggio voluto per sottolineare il protagonismo attivo delle persone con sindrome di Down nella società.
«È un tema che ci è molto caro – dichiarano dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) – pensando ad esempio al nostro recente progetto sul diritto di voto e sull’autorappresentazione delle persone con sindrome di Down o più in generale al nostro impegno di anni sul tema dei diritti civili delle stesse persone con sindrome Down: basti pensare al Progetto Diritto ai Diritti e al relativo docufilm proiettato in diverse città di tutta Italia, che ripercorre la preparazione e poi l’incontro di un gruppo di persone Down con alcuni Parlamentari italiani».
Rientra in tutto ciò anche la raccolta fondi con cui la stessa AIPD aderisce in questi giorni alla Giornata Mondiale, sostanziata dalla presenza in oltre trenta città di piccole lattine con terra e semi dei fiori Nontiscordardimé, offerti appunto per ricordare che le persone con sindrome Down ci sono – nel nostro Paese sono più di 40.000 – e che possono avere un ruolo attivo nella comunità.
«Tutto quello che raccoglieremo – spiegano dall’Associazione promotrice – sarà destinato ai progetti che mettiamo in campo da quarant’anni, per migliorare la qualità di vita delle persone con sindrome di Down, in termini di inclusione scolastica, inserimento lavorativo e vita autonoma».
La Giornata Mondiale sulla Sindrome Down (World Down Syndrome Day) è un evento – lo ricordiamo – ufficialmente celebrato in tutti i Paesi del mondo a partire dal 2006. Nel 2011 è stata riconosciuta e proclamata ufficialmente anche dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La scelta del 21 marzo non è casuale, in quanto intende sottolineare l’unicità della triplicazione (trisomia) del cromosoma 21, che è la causa della sindrome di Down: il primo giorno di primavera è diventato quindi quello dedicato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica globale su questa condizione genetica.
Rimandando i Lettori a una specifica pagina nel sito dell’AIPD Nazionale, per l’elenco delle varie iniziative in programma per la Giornata Mondiale di quest’anno, segnaliamo qui due appuntamenti, entrambi previsti a Roma, il primo dei quali – organizzato dal senatore Andrea Mandelli e dall’AIPD Nazionale – sarà il convegno di domani, 21 marzo, presso l’Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato (Piazza Capranica, 72, ore13.30), cui parteciperanno anche la deputata Paola Binetti, il presidente nazionale dell’AIPD Paolo Virgilio Grillo, il direttore scientifico dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma Bruno Dallapiccola e la coordinatrice nazionale dell’AIPD e presidente dell’EDSA (European Down Syndrome Association) Anna Contardi.
Sempre domani, 21 marzo, presso la Sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio (ore 10.30), si terrà invece l’incontro intitolato Lavoro anch’io, a cura dell’AIPD di Roma, per parlare di buone prassi di inserimento lavorativo, alla presenza di Daniele Leodori, presidente del Consiglio Regionale del Lazio, dell’altro consigliere regionale Massimiliano Valeriani, di Catello Vitiello, presidente dell’AIPD Capitolina e di Vincenzo Fanelli, coordinatore del SIL (Servizio Inserimento Lavorativo) dell’Associazione stessa, grazie al quale sono state già assunte con regolare contratto ben sessantasette persone con sindrome di Down.
«Il nostro Servizio di Inserimento Lavorativo – spiega Catello Vitiello – si rivolge a persone adulte con sindrome di Down e vuole creare possibilità concrete nel mondo del lavoro affinché coloro che ne hanno le potenzialità, le capacità e la motivazione possano trovare un lavoro adeguato e creare le basi per una vita il più possibile indipendente».
«Il lavoro – aggiunge dal canto suo il consigliere della Regione Lazio Massimo Valeriani – rappresenta una preziosa opportunità di integrazione sociale e di autonomia economica: ringrazio pertanto l’AIPD per il suo costante impegno nella promozione di servizi e progetti per favorire l’emancipazione delle persone con sindrome di Down. Anche la nostra Regione continuerà a fare la propria parte, per promuovere percorsi di integrazione, supportando gli operatori e sostenendo le persone con sindrome di Down».
Da segnalare che al termine dei lavori alcuni giovani con sindrome di Down, che hanno già seguito un percorso di formazione, serviranno un buffet preparato dallo chef Fabio Campoli e che nel corso dell’evento ci saranno anche momenti di intrattenimento a cura di Beba Albanesi e Lallo Circosta. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° Ufficio Stampa AIPD Nazionale (Marta Rovagna), ufficiostampaaipd@gmail.com
° Ufficio Stampa AIPD di Roma (Alessia Maestà), alessia.maesta@gmail.com
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