Gli occhiali intelligenti che raccontano il mondo a chi non vede

Verranno presentati il 26 marzo a Cagliari, durante l’Assemblea dell’UICI locale, gli occhiali OrCam, innovativo ausilio creato da un’azienda israeliana, che grazie a un sistema audio e video, riconosce testi scritti, oggetti e persino volti umani, permettendo alle persone con disabilità visiva di leggere e ascoltare la descrizione di ciò che le circonda
Occhiali OrCam
Gli occhiali OrCam

Verranno presentati a cura di una società milanese specializzata nel settore di ausili informatici per persone con disabilità visiva, gli innovativi occhiali OrCam, durante l’Assemblea Sociale dell’UICI di Cagliari (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), in programma per domenica 26 marzo (Via del Platano, 27, ore 9-13).
Si tratta di occhiali creati da un’azienda israeliana, che grazie a un sistema audio e video, riconoscono testi scritti, oggetti e persino volti umani, permettendo a chi non vede di leggere e ascoltare la descrizione di ciò che li circonda.
«Tramite una minuscola videocamera incorporata e a un audio – spiega Rafi Fisher, portavoce dell’azienda creatrice del prodotto – gli occhiali OrCam permettono di ascoltare la descrizione di ciò che viene inquadrato: testi scritti e oggetti, arrivando a trasformare letteralmente la vita di chi non può vedere. Fare la spesa da soli, ad esempio, o leggere un menù al ristorante senza bisogno dell’aiuto di nessuno, sono piccole cose, che contribuiscono però a conferire una maggiore sicurezza in se stessi e migliorare decisamente la qualità della vita».

Basato su un algoritmo di riconoscimento visivo, OrCam è il gioiello dell’omonima azienda israeliana, fondata nel 2010 da Amnon Shashua, ricercatore e docente della Hebrew University di Gerusalemme, già fondatore di Mobileye, società quotata in borsa che sviluppa sistemi di riconoscimento visivo per aumentare la sicurezza delle automobili, permettendo di identificare intuitivamente segnali stradali ed evitare pedoni e ostacoli.
Entrata sul mercato nel 2015, dopo cinque anni di sviluppo, l’Azienda OrCam conta oggi su un centinaio di dipendenti, tra cui diverse persone cieche e ipovedenti, il 50% dei quali lavorano nel dipartimento di Ricerca e Sviluppo.

«Gli occhiali OrCam – sottolinea ancora Fisher – rispondono a un semplice gesto intuitivo: basta infatti indicare con un dito un oggetto, per ottenerne la descrizione audio. Il sistema risponde all’istante e la cosa interessante è che, oltre a leggere i testi e a riconoscere le cose, identifica anche le persone, grazie a un sistema di scannerizzazione e memorizzazione dei volti in un archivio virtuale. Esso si trasforma così in una mappa per navigare il mondo e sentirsi più autonomi».
Le persone con disabilità visiva, per altro, non sono l’unico target di OrCam, se è vero che questo strumento può essere utile, ad esempio, anche per chi abbia problemi di dislessia. «Non pensiamo di sostituire interamente la lettura automatica alla persona – dichiara in tal senso Fisher -, ma se si è dislessici, studiare e leggere è spesso molto faticoso. Vogliamo pertanto offrire un supporto che faciliti la vita agli studenti che fanno più fatica». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uicca@uiciechi.it (Graziana Pala).

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