Spesso presente sulle pagine di questo giornale, con le sue tante iniziative, Blindsight Project è un’Associazione con sede a Roma, impegnata nel settore delle disabilità sensoriali, che, tra gli altri interessi, ha sempre avuto una particolare attenzione per l’accessibilità alla cultura, agli spettacoli e agli audiovisivi.
Il suo ultimo progetto consiste nella realizzazione del docufilm Donne in Vista, per raccontare la cecità al femminile. Una bella scommessa ricca di sfide e di novità.
Donne in Vista è interamente realizzato da donne: è infatti interpretato, scritto e diretto da donne con disabilità, vale a dire da Consuelo Battistelli, Ilaria Frenez, Lorena Liberatore, Laura Raffaeli e Simona Zanella. Nella pagina di presentazione ospitata nel sito dell’Associazione è pubblicata una breve descrizione dell’opera, di cui riprendiamo qui di seguito alcune parti.
«Quattro amiche adulte di varie età – vi si scrive tra l’altro -, ex vedenti ma diventate cieche del tutto per cause diverse, tre delle quali guidate dal proprio cane guida, si incontrano in un hotel: i loro racconti, il loro quotidiano, le loro esperienze, le loro vite, trascineranno tutti in un mondo sconosciuto, soprattutto coloro che vedono. Un mondo finora inesplorato, per questo poco contaminato dalle conseguenze di una società che vive solo di immagine. Un mondo purtroppo molto reale, che è quello della cecità, una drammatica e gravissima disabilità, ma anche una dimensione per certi versi affascinante, a volte illuminante per chi ha ancora il prezioso dono della visione. In Donne in Vista la cecità la si vedrà come nessuno l’ha mai vista: nell’intimo, e non nel buio, senza pietismi e senza illusioni, con la gioia di vivere e, nonostante tutto, tanto divertimento, come solo le donne sanno fare! Il coraggio, che non è solo quello di vivere senza specchio in questa società, la determinazione, la straordinaria emotività e sensibilità, la voglia di vivere e la capacità di ridere e risolvere: doti uniche al femminile, e arriva tutto da Donne in Vista, le cui storie sono reali. Le quattro “Donne in Vista” si confrontano con cristallina realtà, di tanto in tanto alleggerita da satiriche animazioni, utilissime anche per “rendere visibile la cecità”, così diversa tra chi la vive. Ad esempio: c’è chi ha solo una luce senza realtà, chi vive il mondo “pixellato” all’infinito, chi vede solo masse informi tipo “blob”, e via dicendo, con tanti altri modi di “vedere” il mondo, nonostante la cecità [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]».
Volendo raccontare la realtà, il docufilm è realizzato senza copione, senza sceneggiatura, e senza fondi pubblici. Esso però sarà perfettamente accessibile anche alle persone con disabilità sensoriali, giacché provvisto di sottotitolazione e audiodescrizione.
Il costo complessivo dell’opera è di 5.000 euro, una cifra che da sola Blindsight Project non è in grado di sostenere. Per questo l’Associazione ha aperto una sottoscrizione sulla piattaforma di raccolta fondi Kickstarter, che possa consentire di condurre in porto questa iniziativa apprezzabile e meritevole, unica nel suo genere.
Responsabile di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa). Il presente testo è già apparso nel sito di tale Centro e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
Per approfondire, visitare la pagina di presentazione del docufilm Donne in Vista, nel sito di Blindsight Project. Per ulteriori informazioni: stampa@blindsightproject.eu.
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