«Il 3 aprile scorso – si legge in una nota dell’AIPD di Roma (Associazione Italiana Persone Down) -, nel corso di una discussione avvenuta durante una seduta consiliare del Comune di Roma, il consigliere Giuseppe Calendino avrebbe apostrofato un altro consigliere, Daniele Torquati, con il termine “mongoloide”. A denunciarlo in un post sulla sua pagina Facebook è stato lo stesso Torquati, che da noi contattato, ha confermato il fatto, rendendo anche disponibile un estratto audio della seduta».
«Chiediamo le scuse immediate da parte del consigliere Calendino – dichiara Catello Vitiello, presidente dell’AIPD di Roma – e una presa di posizione da parte dei vertici municipali su quanto accaduto. Parole come quella usata, infatti, sono un’offesa per tutte quelle persone con la sindrome di Down e le loro famiglie che lottano ogni giorno per far comprendere che la sindrome di Down è solo una condizione genetica che rende le persone speciali, ma non per questo degne di disprezzo».
«In questi anni – sottolinea ancora Vitiello – abbiamo lavorato tanto, anche insieme alle Istituzioni, per combattere l’ignoranza e l’emarginazione e per dimostrare che seppure con uno sforzo in più, le persone con sindrome di Down riescono a praticare sport, lavorare, svolgere attività al pari degli altri. Sentire quindi utilizzare ancora il termine “mongoloide” in senso dispregiativo è per noi un duro colpo e un tuffo indietro in un passato che non vorremmo più rivivere». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIPD di Roma (Alessia Maestà), alessia.maesta@gmail.com.
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