Proseguirà a Venezia, sabato 22 e domenica 23 aprile, il ciclo di incontri denominato Doppio Senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, innovativo progetto seguito sin dagli inizi anche dal nostro giornale, con il quale nell’autunno del 2015 il noto museo di Palazzo Venier dei Leoni aveva per la prima volta aperto il proprio patrimonio artistico anche al pubblico con disabilità visive, iniziando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto, grazie a una serie di visite guidate e laboratori per non vedenti, ipovedenti e vedenti, adulti e bambini.
L’iniziativa, lo ricordiamo, si avvale della collaborazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), oltreché del patrocinio dell’ICOM Italia (il Consiglio Internazionale dei Musei) e del contributo di The Gordon and Llura Gund Foundation, della Fondazione Araldi Guidetti e della Vaduz e Kirsh Foundation. «Un percorso – com’era stato spiegato a suo tempo – che dal figurativo all’astrazione, porta alla conoscenza e a una lettura tattile delle avanguardie storiche amate e collezionate dalla volitiva mecenate americana Peggy Guggenheim».
Nel prossimo fine settimana, dunque, verrà introdotta l’opera di René Magritte, ci si soffermerà sulla modalità di scolpire di Alberto Giacometti e si approfondirà la metafisica di Giorgio de Chirico, analizzando varie opere, a partire dalla Voce dell’aria di Magritte (1931), per passare all’analisi del dipinto di de Chirico La nostalgia del poeta (1914), entrambi riprodotti in termoform e resina, con matrice realizzata a mano presso il Centro del Materiale Didattico dell’Istituto dei Ciechi di Milano. A chiudere, la scultura di Giacometti Donna che cammina (1936), che verrà esplorata in originale, in seguito alla valutazione del suo stato di conservazione e della sua leggibilità al tatto.
«Magritte – spiegano dalla Guggenheim – crea rappresentazioni dove decontestualizza e spoglia gli oggetti della loro funzione e del loro significato consueto. Nella sua pittura, che prende le mosse da de Chirico, libera la potenza evocatrice e straniante delle cose, giocando sul cambiamento delle dimensioni, la loro collocazione, il loro accostamento incongruo. Anche nella Nostalgia del poeta, attraverso l’associazione inconsueta di elementi tra loro estranei, de Chirico mette insieme oggetti che diventano allusivi e simbolici. La scena sembra immobile, senza tempo, silente, misteriosa. Dagli scenari surrealisti di Magritte e da quelli metafisici di de Chirico, si passerà quindi all’opera filiforme di Giacometti, uno dei più importanti scultori del Novecento».
Da ricordare che, come sempre, al termine dell’esplorazione tattile condotta da Valeria Bottalico – ricercatrice e formatrice in àmbito di accessibilità museale e componente di ICOM Italia – vi sarà un laboratorio con il noto scultore non vedente Felice Tagliaferri, che aiuterà a consolidare l’immagine mentale formata dell’opera d’arte fruita.
Detto poi che come di consueto la giornata del sabato sarà dedicata agli adulti e quella di domenica ai bambini dai 6 ai 12 anni e che questi incontri sono gratuiti (fino a esaurimento posti), anticipiamo anche il calendario dei prossimi appuntamenti di Doppio Senso, che saranno il 20 e 21 maggio e il 24 e 25 giugno. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: doppiosenso@guggenheim-venice.it.
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