Un esperimento di domiciliarità «assistita»

Offrire la possibilità a persone con disabilità grave di sperimentare una vita indipendente con una domiciliarità mediata e assistita da un'associazione competente: è questo il senso del progetto realizzato a Parma, che ha portato nei giorni scorsi alla firma di un protocollo d'intesa tra il Comune emiliano, la Fondazione Don Gnocchi, l'Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, in Calabria, e la locale Associazione Avitas. L'idea è nata dall’esigenza di due persone con disabilità grave - già da diversi anni ospiti presso il Don Gnocchi di Parma - di sperimentare una vita indipendente

Disegno con cinque figurine unite. Ai bordi esterni due disabili. Simboleggia la Vita Indipendente delle persone con disabilitàSperimentare nuove forme di domiciliarità per persone con disabilità gravi attraverso un dialogo costruttivo tra Regioni e Comuni diversi, valorizzato e reso più efficace dalla collaborazione di Enti e Associazioni: è questo il significato del protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi tra il Comune di Parma, l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Vibo Valentia in Calabria, la Fondazione Don Gnocchi e l’Associazione Avitas. Si tratta di un accordo “quadro” per avviare l’attuazione e lo sviluppo di progetti sperimentali che favoriscano la vita a domicilio, l’autonomia e l’indipendenza delle persone con disabilità.
Il protocollo si rivolge in particolare a due persone con disabilità gravi che, pur non risiedendo nel Comune di Parma, sono state “adottate” dalla città e non hanno una rete familiare di sostegno nelle azioni di cura e di organizzazione che una vita autonoma richiede.

Scendendo nel dettaglio di questo progetto – concretamente promosso dall’Agenzia Comunale di Parma per le Politiche a favore dei Disabili insieme alla Fondazione Don Gnocchi – l’intenzione è appunto quella di promuovere un’azione sperimentale per favorire la domiciliarità e la vita indipendente. L’idea è nata, come detto, dall’esigenza di due persone con disabilità grave – già da diversi anni ospiti presso il Don Gnocchi di Parma – di sperimentare una vita indipendente.
Nella consapevolezza, però, che il passaggio dal Centro a una gestione diretta della propria vita e della propria assistenza in una casa privata può essere impegnativo e complesso, si è pensato di proporre una soluzione di domiciliarità “assistita” da un’associazione che opera nel campo socio-assistenziale. In tal modo, pur garantendo la possibilità di vivere in autonomia e in libertà, le persone interessate possono disporre di maggior tutela e sostegno e vivere, così, in modo più sereno. In tal senso il Comune di Parma e la Don Gnocchi hanno individuato come curatrice del progetto sperimentale l’Associazione Avitas.

Le due persone, che hanno la loro residenza a Vibo Valentia, manterranno quest’ultima e rimarranno in carico al Comune e all’Azienda Sanitaria Provinciale di provenienza, la quale ultima (l’ASP di Vibo Valentia) garantirà la copertura delle spese e trasferirà tale contributo alla Fondazione Don Gnocchi, come è avvenuto fino ad oggi. Dal canto suo la Don Gnocchi, a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi, trasferirà il contributo ad Avitas. Il Comune di Parma e la stessa Fondazione garantiranno infine la supervisione del progetto.
Punti di forza di questa innovativa progettualità sono il poter offrire la possibilità a persone con disabilità grave di sperimentare una vita indipendente con una domiciliarità mediata e assistita da un’associazione competente, garantendo così la libertà di scegliere dove vivere, come ben espresso, ad esempio, dall’articolo 19 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ora legge dello Stato italiano (Legge 18/09), fornendo al tempo stesso la tutela e il sostegno necessari. (Carla Giazzi)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Comune di Parma, tel. 0521 218617, c.giazzi@comune.parma.it.
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