Durante la serata inaugurale del 36° Meeting d’Estate Isola di Ischia, centrato sul tema La Responsabilità Sociale e lo Sport, verrà consegnato al Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), il Premio CSR Sport Awards, per l’impegno nei confronti degli atleti paralimpici, attraverso la realizzazione di protesi sportive.
L’iniziativa si colloca nell’àmbito del Progetto Attraverso lo sport, frutto di un protocollo d’intesa tra il Comitato Nazionale Italiano Fair Play e l’Associazione Spazio alla Responsabilità, voluto con l’obiettivo di rafforzare il ruolo programmatico e paradigmatico dello sport, rimettendone al centro i valori fondanti, per la diffusione della responsabilità sociale e per contribuire concretamente alla crescita di una società equa ed inclusiva, in linea con i diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati lo scorso anno dalle Nazioni Unite.
A ritirare il premio nella serata del 18 giugno, presso l’Hotel Hermitage e Park Terme di Ischia – alla presenza anche di una delegazione della Direzione Regionale INAIL Campania – sarà Carlo Biasco, direttore centrale dell’Assistenza Protesica e della Riabilitazione INAIL, che dichiara: «Lo sport è strumento di benessere, salute e integrazione, anche e soprattutto per le persone con disabilità. Per questo siamo impegnati con il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) a diffondere il più possibile la cultura sportiva, anche alla luce degli eccellenti risultati ottenuti in questi anni dagli atleti che seguiamo, dai più famosi – come la campionessa del mondo e paralimpica Martina Caironi – alle nuove promettenti leve che si stanno affacciando alle competizioni con risultati incoraggianti».
«Quello del Centro Protesi INAIL – sottolinea ancora Biasco – è un consolidato modello riabilitativo che mira a supportare la persona con disabilità verso il raggiungimento del miglior livello di vita possibile, sul piano fisico, funzionale, relazionale ed emozionale, mediante attività congiunte tecnico-sanitarie e psicosociali. In tal senso, l’INAIL ha sin dagli Anni Cinquanta inserito lo sport e il tempo libero a supporto del percorso riabilitativo, ritenendo che lo sport sia indissolubilmente legato alla reale integrazione della persona nel contesto sociale e al naturale recupero di una vita di relazione autonoma. Non dimentichiamo, in proposito, che i primi Giochi per persone con disabilità, quelli che poi sarebbero diventati le Paralimpiadi, si svolsero proprio a Roma nel 1960 e nacquero da un’intuizione e dall’impegno del dottor Antonio Maglio, medico dell’INAIL e responsabile del Centro Paraplegici di Ostia». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa INAIL (Simona Amadesi), s.amadesi@inail.it.
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