Giochi per tutti e per ciascuno

di Elisa Rossoni*
Una ricerca a partire dai giochi e dai giocattoli presenti in commercio, per modificarli e adattarli a partire dalle difficoltà e dalle potenzialità di un bambino con disabilità: è stato questo il senso del lavoro condotto presso il NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, insieme all’Associazione L’abilità. E oltre all’impegno e alla passione, i risultati (“Lo stelliere”, “Il canestro”, “Ella”, “Toccatè”, “Kaleidomask”, “Gioco dell’oca”, “Poffi”, “Bomsha”, “Labi-Lab”, “Becu”, “4senses”, “Memory”: questi i nomi dei giochi creati) sono stati davvero apprezzabili
Gioco dell'oca modificato per bambini con disabilità
Il Gioco dell’oca modificato dagli studenti del NABA di Milano, con la consulenza dell’Associazione L’abilità, per permettere la partecipazione di bambini con disabilità cognitiva e motoria

«Il designer è un progettista dotato di senso estetico, che lavora per la comunità»: così Bruno Munari definiva la figura del designer nel testo del 1971 Artista e designer (nuova edizione, 2005). Con le stesse parole si potrebbe forse osare un’ulteriore definizione della figura dai contorni sfumati e non sempre categoricamente circoscrivibile dell’educatore.
Progetto, senso estetico, comunità: sono tre parole che a nostro parere accomunano le due professioni che hanno avuto l’opportunità di incontrarsi e dialogare nel Corso di Design dell’Accessorio presso il NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, cui è stata invitata a partecipare l’Associazione L’abilità.

L’obiettivo del corso di quest’anno era quello di progettare un gioco inclusivo, un gioco basato sull’idea del «riconoscimento reciproco come bisogno umano vitale» (Rosa Gallelli, Educare alle differenze. Il gioco e il giocare in una didattica inclusiva, Milano, FrancoAngeli, 2012), un gioco che rispetti e salvaguardi le irriducibili diversità di ognuno, un gioco che implichi la possibilità di partecipazione per tutti e per ciascuno.
E così le docenti del corso, Vered Zaykovsky e Natascia Fenoglio, hanno appunto invitato L’abilità, per mettere in connessione e far dialogare saperi e competenze differenti.

Gli interventi di Carlo Riva, direttore dell’Abilità stessa) e di chi scrive (pedagogista e coordinatrice dello Spazio Gioco, presso la medesima Associazione) si sono rivolti agli studenti per avviare una riflessione sulla condizione esistenziale della disabilità e sul diritto al gioco dei bambini con disabilità, per presentare attività ludiche e possibilità di gioco, per indicare come strutturare il setting per consentire la partecipazione attiva di tutti.
Attraverso un laboratorio psico-corporeo, gli studenti hanno poi sperimentato la relazione con l’altro e con il limite e hanno riscoperto il piacere del gioco, esperienza vitale e fondamentale che non dovrebbe riguardare solo la stagione dell’infanzia, ma attraversare e rivitalizzare tutte le età della vita, in particolare la vita degli adulti che con i bambini e con il gioco hanno a che fare nella quotidianità della loro professione.
Gli studenti hanno così giocato e avviato una ricerca a partire dai giochi e dai giocattoli presenti in commercio, per modificarli e adattarli a partire dalle difficoltà e dalle potenzialità di un bambino con disabilità.
Insieme alle loro docenti e con la supervisione di Riva e di chi scrive, hanno svolto un lavoro artigianale per scegliere i materiali più adatti, analizzare le loro funzioni, trasformare la realtà esistente «finché non hanno risolto e armonizzato creativamente tutte le componenti del problema» (Munari, Artista e designer cit.) in prototipi che verranno sperimentati con i bambini dello Spazio gioco.

Lo stelliere, Il canestro, Ella, Toccatè, Kaleidomask, Gioco dell’oca, Poffi, Bomsha, Labi-Lab, Becu, 4senses, Memory: questi i giochi creati e modificati dagli studenti, ognuno dei quali si è impegnato nel progetto con tanta cura e passione.

Pedagogista e coordinatrice dello “Spazio Gioco” dell’Associazione L’abilità di Milano.

A questo link è disponibile un file con le fotografie e le spiegazioni di alcuni dei giochi adattati per bambini con disabilità, realizzati dagli studenti del NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. Per ulteriori informazioni: comunicazione@labilita.org; spaziogioco@labilita.org.

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