Avevamo raccontato anche noi la nascita di quell’organizzazione costituitasi nei primi mesi del 2011, il Comitato 16 Novembre, che prendeva il nome dal suo primo presidio di protesta a Roma – il primo di tanti altri – promosso proprio in quella data dell’anno precedente.
Si definivano “SLAleoni”, ovvero un buon gruppo di persone malate di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), che non intendevano arrendersi e che dichiaratamente si ritenevano accomunate dalla «scelta di prendere in mano il proprio destino, di essere i protagonisti di un movimento civile e umano, senza deleghe in bianco a chicchessia».
In prima fila, a fianco di Salvatore “Tore” Usala, scomparso nel settembre dello scorso anno e altra grande “anima” del Comitato, vi era anche Laura Flamini, divenuta poi Presidente di quella che nel frattempo si era costituita in ONLUS.
Anche Laura è venuta a mancare in questi giorni e manifestando tutta la vicinanza della nostra redazione ai suoi familiari e amici, ben volentieri apriamo questa nostra pagina alle parole con cui il Comitato 16 Novembre la ricorda nel proprio blog.
«Laura Flamini era una Donna dalla mille qualità, fermate dalla maledetta SLA otto anni orsono. Insieme al compagno di battaglia Tore Usala, deceduto e ad altri caparbi amici, Laura aveva dato vita a questa nostra Associazione, impegnando tutte le poche forze rimastele nelle battaglie a favore dei suoi colleghi di sventura prima, e di tutti i Non Autosufficienti gravissimi dopo.
Non si risparmiava sul web, dove deliziava tutti con i suoi scritti ponderati ed efficaci come un pugno nello stomaco, denunciando, senza mezzi termini, tutte le ipocrisie in cui il mondo della disabilità è immerso.
Non ha mai fatto mancare la sua presenza a tutti i presìdi di protesta promossi sotto la sede del Ministero dell’Economia e Finanze a Roma, sopportando lunghi ed estenuanti viaggi in ambulanza dalla sua amata Toscana.
Nonostante la SLA avesse ridotto ad un filo di voce il suono proveniente dalla sue labbra, aveva tenuto testa a tutti i politici incontrati, replicando con fermezza e convinzione ad ogni proposta che non riteneva all’altezza di quanto il Comitato 16 Novembre chiedesse ai politici di turno.
Ma era una Donna che la malattia non aveva annientato e con piacere la ricordiamo, per gli sforzi profusi nel 2011 e nel 2015 per l’organizzazione di due Raduni annuali degli ammalati di SLA. Con quanto garbo ha saputo ospitare tutti gli Amici, per dare un segnale, ai suoi colleghi di sventura, di non rinunciare del tutto a vivere.
Una Donna di grande cultura e saggezza che ha saputo distinguersi per la sua innegabile signorilità e tenacia in vita come nella morte, uscendo di scena delicatamente, come una farfalla.
Tutto il nostro Direttivo, forte del suo esempio e dei suoi insegnamenti, continuerà le battaglie in suo nome ed onore.
Laura non è più fisicamente con noi ma ci lascia, insieme a chi la ha preceduta, il compagno Tore, una grande eredità, la grinta, la forza, la tenacia nel contrastare un sistema politico ed amministrativo che complica la vita dei disabili, eredità che non ha prezzo e che raccogliamo con umiltà ed onore per continuare nel percorso che insieme intraprendemmo il 16 novembre 2010.
Comitato 16 Novembre».
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