«La solidarietà è uno dei principi fondamentali dell’Unione Europea ed è alla base della Costituzione Italiana. Tutti i cittadini hanno quindi il diritto di condividere i benefìci nei periodi di prosperità, ma anche il dovere di dividere equamente le difficoltà che nascono nei momenti di crisi. Nonostante questo, in Europa, quasi 80 milioni di persone vivono oggi al di sotto della soglia di povertà e solo nel nostro Paese i “nuovi poveri” sono quasi 3 milioni. Un dato che negli ultimi anni ha registrato una crescita costante». È per approfondire tali temi – come si legge nella presentazione dell’evento – che il Centro Nazionale per il Volontariato ha promosso da giovedì 27 a sabato 29 maggio a Isola Capo Rizzuto (Crotone) il convegno nazionale denominato Più solidarietà, meno povertà, per valutare anche i metodi di azione e di comportamento di fronte alle vecchie e nuove povertà, da parte delle Istituzioni e dei soggetti sociali.
«La “domanda originaria” – si legge ancora nella presentazione – è sempre la stessa: cosa “deve” fare il volontariato per difendere le fasce sociali più deboli? La crisi economica e sociale ha contribuito alla divaricazione della forbice creando nuove povertà. Insieme ai propri soci e a tutte quelle realtà impegnate con esso per la difesa dei diritti e per combattere la povertà, il Centro Nazionale per il Volontariato propone quindi questo momento di riflessione per individuare e diffondere le buone prassi, indispensabili alla costruzione dello Stato sociale. Càpita infatti che molte organizzazioni di volontariato, pur non disponendo di risorse ingenti, siano portatrici di soluzioni temporanee, di “semplici” relazioni umane, di legami sociali. Tutte azioni capaci di favorire la partecipazione attiva dei più poveri e degli esclusi. Le stesse organizzazioni che accolgono al loro interno le marginalità sono spesso considerate “strumento” di inclusione sociale e di lotta alla povertà».
«Di fronte agli effetti dei fenomeni migratori e alla difficile convivenza delle diversità che creano marginalità, esclusione e nuove povertà – concludono i promotori del Convegno – il volontariato non si limita a rispondere alle emergenze sociali, ma offre quindi relazioni e legami sociali inclusivi».
Appuntamento quindi in Calabria – scelta non casuale, sia per la sede che per la coincidenza temporale con questo 2010, Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale – per discutere dei vari temi di cui si è detto, riservando spazio soprattutto alle fasce sociali particolarmente a rischio (minori, anziani, disabili), nel tentativo di facilitare la costruzione di una nuova dimensione di comunità e solidarietà attraverso la partecipazione attiva di chi vive in condizioni di emarginazione.
L’incontro verrà realizzato con il contributo delle Regioni Toscana e Calabria, della Provincia di Crotone, del Comune di Isola Capo Rizzuto e della Fondazione per il Sud. (S.B.)
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…
- Definizione e valutazione della disabilità: com'è arretrata l'Italia! Disabile, invalido, handicappato, non autosufficiente: sono solo alcune tra le più frequenti definizioni che si incontrano nelle corpose e disorganiche leggi italiane che trattano di questi aspetti. Dietro al linguaggio,…