Ci sarà dunque una mobilitazione unitaria, come deliberato da parte delle segreterie di FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), le due organizzazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari.
«A cementare l’unione tra FAND e FISH – dichiarano i rispettivi presidenti Giovanni Pagano e Pietro Barbieri – sono state le comuni considerazioni negative rispetto ai contenuti e alla logica della Manovra Finanziaria Correttiva [Decreto Legge n. 78, N.d.R.], ma anche l’unanime preoccupazione per lo stigma che una campagna mediatica quasi senza precedenti ha subdolamente diffuso nel Paese, equiparando brutalmente i “falsi invalidi” alle persone con reali e drammatici problemi di disabilità».
In questa azione comune – che si può considerare “storica” – le due Federazioni stanno anche per presentare formali emendamenti all’articolo 10 della Manovra che riguarda le persone con disabilità. Primo obiettivo dell’iniziativa: abrogare la disposizione che innalza la percentuale di invalidità (dal 74 all’85%) ai fini della concessione dell’assegno mensile agli invalidi civili parziali (256,67 euro mensili), misura del tutto ininfluente per il contenimento della spesa pubblica (circa 30 milioni di euro di risparmio) e che colpisce i “veri invalidi”, privi di reddito e disoccupati.
Ma FAND e FISH entrano anche nel merito del piano di verifiche sulle invalidità (500.000 controlli in tre anni), proponendo soluzioni concrete per aumentarne l’efficacia e suggerendo l’adozione di misure antielusive sulle agevolazioni fiscali riservate ai veri invalidi.
«Comuni a FAND e FISH – aggiungono Pagano e Barbieri – sono pure il rammarico e la delusione nel rilevare che l’attenzione politica al “mondo della disabilità” è limitata al contenimento della spesa e non piuttosto al consolidamento di politiche sociali per la non autosufficienza – il cui carico è sulle spalle delle famiglie – e per l’inclusione sociale».
La mobilitazione culminerà con una manifestazione nazionale a Roma nella mattinata di giovedì 1° luglio prossimo, rispetto alla quale nei prossimi giorni verranno definiti i dettagli.
Ma una “prova generale” ci sarà anche lunedì 21 giugno, data in cui l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) – in corrispondenza con la Giornata Mondiale di Lotta alla SLA – ha promosso una manifestazione per chiedere l’approvazione – che si attende da due anni – dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili, istanze imprescindibilmente legate alla qualità della vita, e talvolta alla stessa sopravvivenza, delle persone con grave disabilità. All’iniziativa, a riprova di quanto siano sentiti questi bisogni, hanno già aderito una moltitudine di sigle e organizzazioni (se ne legga nel nostro sito cliccando qui). (S.B.)
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