«Questo inserimento lavorativo ci riempie di grande soddisfazione. Attualmente usufruiscono del nostro SIL circa 120 persone di cui 67 lavoratori assunti con regolare contratto e i restanti in cerca di occupazione. Di strada da fare c n’è ancora tanta, ma oggi possiamo dire di aver scritto una pagina importante nel percorso di autonomia delle persone con sindrome di Down».
A dirlo è Catiello Vitiello, presidente dell’AIPD di Roma (Associazione Italiana Persone Down), ed effettivamente il percorso di Alice appare come il miglior biglietto da visita possibile alla vigilia della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down dell’8 ottobre – evento di cui ci siamo già ampiamente occupati in altre parti del giornale – in un periodo non certo facile, per chi cerca di combattere lo stigma e il pregiudizio, che sono stati al centro di vicende anche recenti.
Alice, infatti, è una giovane di 23 anni con sindrome di Down, che vive a Roma, con i genitori e un fratello poco più grande di lei e che, come tante altre coetanee, ha alcune passioni: ama sciare, danzare, recitare, ma, soprattutto, ha un sogno nel cassetto, quello di lavorare. Il fidanzato Gabriele, coetaneo anch’egli con sindrome di Down, lavora già presso una grande catena di fast-food e lei non vuole essere da meno.
Alice ha frequentato l’Istituto Tecnico per il Turismo e dopo il diploma, attraverso il SIL (Servizio Inserimento Lavorativo) dell’AIPD di Roma, ha iniziato un percorso di formazione lavorativa. Un paio d’anni fa ha svolto una breve esperienza di tirocinio presso quella stessa catena di fast-food che dà lavoro a Gabriele, e lì, come operatrice di sala, ha vissuto un’esperienza importante che le ha permesso di prepararsi, con maggiore consapevolezza, al mondo del lavoro.
Nello scorso mese di settembre, il suo sogno si è finalmente avverato, grazie a un percorso di formazione al lavoro retribuito, presso la Direzione Generale di BNL Gruppo BNP Paribas, ove collabora alle attività di comunicazione interna della Direzione IT (Informatica e Tecnologia), con un impiego a part-time di tipo orizzontale. E a sostenerla ci sono un tutor dell’AIPD, uno interno a BNL e la sua famiglia.
«L’inserimento di Alice – sottolinea ancora Vitiello -, oltre a rappresentare un suo traguardo personale, è anche un successo per tutta la nostra Associazione, in quanto si tratta di uno dei primi, se non il primo, inserimento in Italia di una persona con sindrome di Down in un contesto lavorativo che richiede mansioni base molto complesse». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIPD di Roma (Alessia Maestà), alessia.maesta@aipd-roma.it.
Articoli Correlati
- Lavoro: l'analisi della FISH Presentiamo la versione integrale della Memoria per l'audizione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento del'Handicap) all'XI Commissione Lavoro del Senato, riguardante l'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della disciplina…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- Quando l’amministrazione di sostegno entra in conflitto con la Convenzione ONU Anche Superando si è già più volte occupato delle modalità distorsive con cui viene talvolta applicato l’istituto dell’amministrazione di sostegno, modalità che possono portare a situazioni di arbitraria compressione dei…