La vita come una palla ovale, tra diverse traiettorie e strani rimbalzi

Verrà sottoscritto domani, 18 novembre, a Firenze, un Protocollo di Convenzione tra la FIR (Federazione Italiana Rugby) e Special Olympics Italia, la componente nazionale del movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva, allo scopo di promuovere questa disciplina come strumento di inclusione. «Il passarsi un pallone ovale - sottolineano da Special Olympics Italia, che ha inserito il rugby tra i propri programmi di gara - con i suoi strani rimbalzi, diviene anche una metafora della vita, imprevedibile, delle diverse traiettorie che si trasformano in un’opportunità»
SpecialOlympics, rugby, con Colorno Rugby e Zebre, ottobre 2013
Gli atleti Special Olympics (in maglia rossa), impegnati contro i giocatori del Colorno Rugby e delle Zebre, in una partita dimostrativa di qualche anno fa a Colorno (Parma)

Verrà firmato domani, 18 novembre (ore 12.30), presso la Sala Stampa dello Stadio Franchi di Firenze, un Protocollo di Convenzione, tra Alfredo Gavazzi, presidente della FIR (Federazione Italiana Rugby) e Maurizio Romiti, presidente di Special Olympics Italia, la componente nazionale del movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva, allo scopo di promuovere questa disciplina come strumento di inclusione, per ogni livello di abilità.
Il rugby, va ricordato, è stato introdotto da Special Olympics Italia nel programma dei Giochi Nazionali Estivi di Biella, svoltisi nello scorso mese di luglio, e a dare ulteriore sostanza all’iniziativa sarà anche presente, per l’occasione, una delegazione di una ventina di atleti Special Olympics, provenienti da Biella e Brescia, che successivamente assisteranno al test-match della Nazionale Italiana contro l’Argentina.

«La firma di questo Protocollo di Convenzione – sottolineano da Special Olympics – suggella ufficialmente il nostro rapporto di amicizia e collaborazione con la FIR, avviato diversi anni fa e che ha visto il mondo del rugby in prima linea nel promuovere, sostenendo la nostra campagna PlayUnified, lo “Sport Unificato”, basato cioè sul fatto che atleti con e senza disabilità intellettive giocano insieme, nella stessa squadra, con il medesimo obiettivo: migliorare il proprio benessere fisico, così come allenare la mente all’abbattimento di paure, stereotipi e pregiudizi, propri e altrui».
«Nello specifico del rugby – aggiungono da Special Olympics – il passarsi un pallone ovale, dagli strani rimbalzi, diviene anche una metafora della vita, imprevedibile, delle diverse traiettorie che si trasformano in un’opportunità. Un pallone che allena a lèggere situazioni di gioco sempre diverse, variabili che favoriscono il relazionarsi alle differenze, contribuendo a generare e sedimentare, nel tempo, atteggiamenti e comportamenti positivi; di apertura al mondo».
In tal senso, la FIR e Special Olympics condividono certamente i medesimi principi di uno sport che privilegia, in ogni sua forma, la socialità e il valore collettivo.
In occasione dunque dei prossimi Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Montecatini Terme (Pistoia), in programma dal 4 al 10 giugno del prossimo anno, l’obiettivo sarà quello di ampliare il numero di atleti, con e senza disabilità intellettive, coinvolgendo un sempre maggior numero di Regioni italiane, per diffondere la cultura del rugby e il suo ruolo sociale ed educativo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Special Olympics Italia (Giampiero Casale), stampa@specialolympics.it.

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