In tempi non sospetti – per la precisione nello scorso mese di novembre – Superando aveva pubblicato una lettera inviata da alcuni Cittadini con disabilità visiva a tutti i senatori e deputati della Repubblica [se ne legga nell’articolo intitolato Dove sono quei fondi destinati due anni fa all’editoria elettronica accessibile?, disponibile cliccando qui, N.d.R.]. Nella missiva si chiedeva ai politici italiani se e quali fossero stati gli sviluppi riguardanti l’articolo 1, comma 1141 della Legge 296/06 (Finanziaria per il 2007), provvedimento che aveva stanziato 2 milioni e 750.000 euro per progetti tesi a rendere accessibili alle persone con disabilità un numero di volumi pari alle novità che giungono in forma cartacea nelle maggiori librerie.
A distanza di otto mesi torniamo sull’argomento, anche se lo tratteremo da un punto di vista trasversale, perché con il recente Decreto Legge 78/10 – l’”assaggio” alla “Manovra Correttiva” – si fanno dei passi indietro considerevoli e i progetti di cui sopra diventano un lontano miraggio.
Infatti, il suddetto Decreto dispone tagli pari al 50% al contributo che lo Stato assegna ogni anno alla Biblioteca Italiana per i Ciechi Regina Margherita di Monza, unica struttura in Italia che si occupa di trascrivere (in braille o a caratteri ingranditi o in formato digitale), testi scolastici e libri per la lettura amena, ma anche spartiti e testi musicologici per ciechi e ipovedenti di tutto il Paese. Non solo, la Biblioteca – per favorire il processo di integrazione scolastica delle persone con disabilità visiva – ha attivato su tutto il territorio nazionale dei Centri di Consulenza Tiflodidattica, ovvero la scienza che tratta le problematiche dei disabili visivi nella sfera dello studio. Tali Centri svolgono nelle scuole un’opera di supporto allo studente, ai suoi familiari e, soprattutto, agli insegnanti.
Per mantenere tutti questi servizi – ai quali bisogna aggiungerne molti altri non citati in questo articolo – la «Biblioteca – dichiara Pietro Piscitelli, direttore della stessa – avrebbe bisogno di almeno 6 milioni di euro all’anno». Invece, dal 2002 e fino allo scorso anno l’Istituto ne percepiva 4 milioni all’anno (già 2 in meno rispetto a quelli necessari), mentre nel 2009 la sovvenzione statale è stata ridotta del 33%, passando a 2 milioni e 700.000. Quest’anno, infine, il contributo – così come dispone il Decreto 78/10, che dal 1° giugno ha già funzione di legge – passa a un milione e 300.000.
Ora, soltanto il Parlamento, entro sessanta giorni dalla pubblicazione del Decreto Legge sulla Gazzetta Ufficiale, ha la facoltà di modificare o di non convertire in legge le sue disposizioni. La Manovra, già approvata dal Senato con l’ormai consueto voto di fiducia, verrà presumibilmente discussa alla Camera a partire dal 26 luglio. «Restiamo in attesa di questa votazione – aggiunge Piscitelli – sperando che il nostro Istituto venga risparmiato da questi tagli».
La Biblioteca – dopo avere appreso dei pesanti tagli previsti – si è subito attivata, lanciando un appello dal proprio sito, che fino ad oggi ha raccolto oltre 14.000 firme, nel quale si chiede a Sandro Bondi, ministro per i Beni e le Attività Culturali, e per conoscenza al presidente del Consiglio, di rivedere quel provvedimento.
Se così non fosse e il provvedimento stesso venisse confermato, la Biblioteca per i Ciechi, secondo Piscitelli, «non sarà più in grado di erogare ai propri utenti quasi tutti i servizi» e a farne le spese saranno in particolar modo gli studenti, che si vedranno di fatto negato il diritto allo studio, sancito dagli articoli 33 e 34 della nostra Costituzione. Dal canto loro, gli altri utenti non potranno accedere liberamente alla lettura amena, così come prescriveva la Legge 296/06. Infine, anche per i dipendenti della biblioteca le conseguenze, per altro già in atto, non saranno certo rosee: «Al momento cinquanta dipendenti – trenta nella sola sede monzese e venti nei Centri presenti lungo tutto lo stivale – sono in cassa integrazione a rotazione per sette ore la settimana. Ma se dovremo far fronte ai tagli per noi previsti, saremo costretti a licenziare almeno la metà del personale», afferma con un pizzico di malinconia il professor Piscitelli.
E tuttavia la speranza, anche se le disposizioni contenute nel Decreto Legge 78 venissero confermate, non morirà: la Biblioteca, infatti, è in attesa dell’approvazione di un Disegno di Legge che andrebbe a integrare i pesanti tagli. Presentato dal deputato Paolo Grimoldi, il provvedimento prevede di incrementare il contributo: 600.000 euro per il 2010, 700.000 per il 2011 e 1 milione 600.000 a decorrere dal 2012. Dopo avere ottenuto il via libera dalla Camera, il provvedimento attende, dal 4 maggio, l’approvazione del Senato.
Articoli Correlati
- Dove sono quei fondi destinati due anni fa all'editoria elettronica accessibile? Oggi si può tranquillamente dire che non è più la cecità ad impedire di leggere e studiare e lo stesso vale per tante altre persone ipovedenti, affette da dislessia o…
- “Curiosando nel Braille”, tra sorprese, spettacolo e integrazione Entrano in contatto con l’Alfabeto Braille, imparano la storia delle persone minorate della vista, ne verificano le capacità letterarie, artistiche e professionali. È un mondo, quello della disabilità visiva, completamente…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…