I diritti umani “a portata di mano” per tutte le scuole

Nel consegnare ai funzionari del Ministero dell’Istruzione la prima e finora unica copia al mondo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in nero-braille (alfabeto convenzionale più Braille), i componenti della delegazione che rappresentava i progetti “Braillando insieme” e “L’ONU tra le dita”, sviluppati a Catania, hanno anche chiesto che il Ministero stesso diffonda il messaggio di inclusività della Convenzione, rendendolo un vero e proprio “Manifesto della Scuola italiana” contro pregiudizi, barriere e discriminazioni
Consegna della Convenzione ONU in nero-braille al MIUR
La consegna ai funzionari del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca della Convenzione ONU in nero-braille (alfabeto convenzionale più Braille)

Come già raccontato nei giorni scorsi su queste stesse pagine, il 13 dicembre, ovvero a undici anni esatti dall’approvazione a New York della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, una delegazione formata da Gianluca Rapisarda, tutor del Progetto L’ONU tra le dita, svoltosi presso il Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania, da Gabriella Chisari, dirigente di quello stesso Liceo, da due studentesse della Classe IV H e da Gianluca Anzalone e Pino Nobile, vicepresidente e direttore della Stamperia Regionale Braille di Catania, ha consegnato presso il Ministero dell’Inclusione, Università e Ricerca la prima e finora unica copia al mondo della Convenzione in nero-braille (alfabeto convenzionale più Braille) a Paolo Guarino, segretario della ministra Valeria Fedeli e a Raffaele Ciambrone, dirigente del Servizio IV per lo Studente, la Partecipazione e l’Integrazione.
Per l’occasione è stato anche chiesto alla ministra Fedeli, per il tramite dei suoi funzionari presenti all’incontro, che il Ministero dell’Istruzione diffonda il messaggio di inclusività della Convenzione, rendendolo un vero e proprio “Manifesto della Scuola italiana” contro pregiudizi, barriere e discriminazioni.

La trascrizione della Convenzione in Braille – vale la pena ricordarlo – è stata realizzata nell’àmbito di Braillando insieme, progetto di alternanza scuola-lavoro, condotto dagli allievi del Liceo catanese, insieme ad alcuni esperti di tiflologia della locale Stamperia Regionale Braille.
Un’iniziativa del tutto innovativa, quest’ultima, che è stata poi pubblicamente presentata il 15 dicembre presso la Sala Conferenze della Stamperia Braille, alla presenza del presidente della struttura Nino Novello e di tanti alunni della scuola coinvolta.

«Riteniamo importantissima – sottolinea Gianluca Rapisarda, che è anche direttore scientifico dell’IRIFOR (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) – la massiccia partecipazione dei giovani a tale “evento”. Infatti, nonostante la Convenzione ONU sia giunta quest’anno al suo undicesimo anniversario e sia stata ratificata dal nostro Paese già nel 2009 con la Legge 18/09, tuttora assistiamo tristemente ad episodi ancora troppo frequenti di violenza e discriminazione contro i circa 4 milioni di disabili italiani. Eppure, la Convenzione ha sancito un “rivoluzionario” cambio di prospettiva e di paradigma verso la disabilità, considerandola non più come un problema di salute, ma come una questione di diritti umani. Ciò malgrado, i sacrosanti e civilissimi princìpi stabiliti da quel Trattato vengono ancora troppo spesso ritenuti delle “concessioni” o dei semplici “regali e favori” da elargire alle persone con disabilità e non come diritti fondamentali da garantire in partenza a tutti e ciascuno».
«Per uscire dunque dall’ombra del pregiudizio – conclude Rapisarda – e squarciare il velo dell’ignoranza, diventa strategico ed essenziale divulgare la Convenzione nelle Istituzioni Scolastiche italiane di ogni ordine e grado. Infatti, solo facendo conoscere alle giovani generazioni i diritti altrui e scoprendo che, a parità di condizioni, le persone con disabilità possono essere davvero “incluse”, si potrà contribuire a porre le basi di una società migliore e veramente “per tutti” sin dai banchi di scuola, diffondendo una nuova cultura della diversità, vista non più come un rischio e un pericolo, ma come un’occasione imperdibile di scambio e di crescita umana e sociale». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: direttorescientifico@irifor.eu.

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