Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà

di Dorotea Maria Guida
È questo il motto di chi ha fondato DisabiliFree, una tra le esperienze più vive e significative di questi anni - in ambito di siti internet dedicati alla disabilità - il cui scopo, come si può leggere nell'home page, è quello «di offrire un punto d’incontro tra persone, disabili e non, con cui affrontare, oltre alle tematiche riguardanti la quotidianità del disabile, ogni altro aspetto della vita di ogni giorno». E DisabiliFree è al centro di questo intenso viaggio virtuale, dove a un certo punto anche l'intervistatrice diventa intervistata...

Logo di DisabiliFree«Se uno sogna da solo, è solo un sogno… se molti sognano insieme, allora è l’inizio di una nuova realtà»: questo motto è stato pensato da Gabbiano, il fondatore e primo webmaster del sito DisabiliFree.
Abbiamo visitato il sito e lo abbiamo giudicato uno dei più meritevoli per contenuti e varietà di tematiche, tra i tanti che in Italia popolano il web e che affrontano il tema della disabilità [la redazione di Superando ne apprezza anche l’utilizzo, in home page, di alcune delle “Grandi vignette di DM”, creazioni inedite di noti disegnatori italiani, pubblicate nel corso degli anni dalla UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, in quarta di copertina del proprio giornale nazionale. Se ne veda l’intera galleria nel sito della UILDM, cliccando qui, N.d.R.].
Ebbene, per carpire il segreto di questo successo, abbiamo intrapreso un viaggio (virtuale) per interpellare chi DisabiliFree l’ha fondato e coloro che negli anni si sono susseguiti nella gestione e nell’amministrazione di questo portale italiano. Non ci si stupisca, infine, se intervistando questi amici utilizzeremo, rigorosamente, i loro nickname, perché è risaputo che in rete ci si conosce tutti così!
Ci siamo dunque recati (virtualmente) a Messina, per incontrare Gabbiano e gli abbiamo chiesto come si è arrivati a DisabiliFree.
«Ho iniziato a usare internet nel 1997 – racconta sorridendo – quando in Italia era da poco iniziata l’era della rete telematica internazionale, la stessa che poi avrebbe stravolto il nostro modo di vivere e di pensare. Inizialmente frequentavo siti di ricerca per imparare meglio “l’aggeggio” (il computer) e naturalmente cercavo anche siti che riguardavano la disabilità, che però a quel tempo si potevano contare sulle dita di una mano. Il mio trampolino nel web è stato grazie al fatto che potevo essere d’aiuto al mio paese. Mi spiego meglio: aiutavo mio cugino a gestire un sito e ho imparato come poter mettere in piedi pagine web. Il sito che gestivamo serviva per far stare insieme e mettere in comunicazione paesani che per svariati motivi avevano dovuto lasciare il luogo di nascita; è stata questa la molla che è scattata in me e che mi ha permesso di entrare nel mondo informatico».
«Successivamente – continua – ho avuto l’idea di creare DisabiliFree, nato semplicemente per offrire uno spazio a persone disabili che non subissero ghettizzazione, ma con la possibilità di esprimersi, un posto virtuale ma vicino alla realtà; certo non immaginavo che in quel pomeriggio afoso dell’agosto 2003 avrebbe visto la luce questo nuovo mondo e che a distanza di tempo, quel piccolo spazio nato quasi per gioco ancora continua a far breccia nel caotico mondo di internet. Credo di aver rilanciato un nuovo modo di pensare e di libertà in una sfera così delicata come il mondo dei disabili. Inoltre si è creato un gruppo unito grazie a cene, incontri, vacanze ed è questa la soddisfazione più grande. Il nickname che usavo era ed è Gabbiano, che a dire la verità è anche il nome con il quale trasmettevo al CB (o “baracchino”), nome che mi dà un senso di libertà ed è quello che sento ogni volta che volo sul mare di internet».
«Ormai in rete – sottolinea – esistono troppi siti sulla disabilità, la maggior parte dei quali identificati con paroloni difficili, pieni di buoni propositi, ma che poi si fermano lì. Esiste troppa differenza tra il mondo dei cosiddetti “normodotati” e i disabili, mentre quando si cerca un sito con notizie sui disabili si vuole avere chiarezza e un confronto con chi già ha avuto delle esperienze, ad esempio sulle problematiche di certe malattie oppure su come effettuare una vacanza, o ancora su come realizzare la vita indipendente».
Oriella Orazi, «Liberi verso»«Affacciarsi in rete – conclude Gabbiano – è facile, raccontare esperienze aiuta a confrontarsi e a migliorare la nostra vita, creando un anello di congiunzione tra la necessità di chiedere informazioni e quella di riceverle in modo appropriato. Senza dimenticare che fondamentalmente chi entra in un sito per disabili principalmente lo fa per chiedere aiuto».

Il nostro microfono (virtuale) passa ora ad Alcatraz, succeduto a Gabbiano nella gestione di DisabiliFree.
«Ho iniziato a usare internet agli albori – racconta – più o meno alla metà degli anni Novanta a casa di un amico. Frequentavo i siti di informatica e la chat di “C6”. Sono un esperto di informatica e la rete, allora, mi dava l’opportunità di aggiornarmi; invece le chat mi incuriosivano come fenomeno».
Gli chiediamo quando gli è venuta l’idea di creare un sito tutto suo e ci risponde con enfasi: «L’idea di creare un sito mi èvenuta quando ho pensato al nome (“SEMPREINSIEME – Uniti nella diversità”), ma non era solo l’idea di un sito sulla disabilità, piuttosto era il concetto di diversità globale che volevo portare a compimento, perché l’obiettivo era quello di raggruppare disabili, ma anche persone con diversi orientamenti religiosi e sessuali, insomma un sito sulla diversità a 360 gradi».
A microfoni spenti Alcatraz ci racconta che l’esperienza che ha maturato come webmaster di DisabiliFree è stata fondamentale soprattutto per quel che concerne i rapporti umani. «Avere avuto modo di lavorare con persone come Gabbiano, Arcobaleno, Donatella, Pino, Alfred, Ariacriss, Grecia – spiega – è stata un’esperienza che mi ha arricchito molto».

“Voliamo” allora a Milano per intervistare Donatella, che ci ha commosso profondamente con la sua testimonianza: «Il mio primo contatto con il computer è avvenuto nel 2003 – dice -, non conoscevo il mondo di internet e non navigavo in alcun sito particolare. A dire il vero era mia figlia che navigava in rete, io più che altro consideravo il computer quasi come un “soprammobile”. Poi un giorno, ricordo, mi sono collegata a internet per cercare degli ausili per una mia amica disabile e mi sono ritrovata su Disabili.com – uno dei primi siti nati in Italia sul tema della disabilità – e lì ho conosciuto un amico che è stato anche il mio insegnante nell’uso del computer e che per certi versi posso ancora considerare il mio “mèntore”; è stato lui che mi ha fatto conoscere DisabiliFree».
Ci puoi dire il nome di questo amico? «Certo! Non è un segreto, ci mancherebbe! Il mio amico era Ezio, da tutti conosciuto come Arcobaleno…». Ci abbandoniamo a un attimo di silenzio, perché Ezio è scomparso tre anni fa, e ricordiamo con commozione questo amico comune, un uomo dalle doti umane impareggiabili, sempre disponibile e generoso come pochi.
Persona con disabilita al computer, fotografata dall'altoDonatella adesso si ritrova a gestire DisabiliFree e quando le chiediamo come mai, risponde serafica, come chi fa delle cose importanti, ma ne parla quasi fossero irrilevanti. Si sa, solo le persone di buon cuore si atteggiano così!
«A dire la verità, non ho mai pensato di gestire un sito mio. Semplicemente, nel gestire DisabiliFree, ritrovo l’amico che è mancato e per “ritrovarlo” ogni giorno ho portato avanti il sito che lui aveva migliorato, del quale aveva creato il logo e al quale teneva enormemente. Per quanto riguarda i nickname, non ne ho mai utilizzato uno in particolare, mi conoscono tutti come Donatella o Donatella60».
Un ultima domanda, Donatella, come si potrebbero migliorare i siti che trattano di problemi di disabilità? «Secondo me sarebbe sufficiente meno antagonismo e più collaborazione; il fine per il quale si lotta è comune, ovvero arrivare ad avere pari dignità e opportunità. Non è una corsa a chi è più bravo!».

Proprio in extremis, si aggiunge nel nostro viaggio alla scoperta di DisabiliFree Ariacriss (da Roma), internauta da anni e utente di siti che trattano problemi di disabilità. «Non ricordo esattamente quando ho iniziato a navigare in internet – ci dice -, ma credo fosse nel 2000 o l’anno seguente. Come molti ho iniziato frequentando Disabili.com per poi passare a DisabiliFree. Ciò che cercavo maggiormente era un confronto con altre persone disabili. Successivamente ho iniziato una vera e propria collaborazione con chi ha creato e poi con chi negli anni ha gestito il sito che attualmente frequento. Il mio nickname è sempre stato Ariacriss. Personalmente ritengo ci sia solo un modo per migliorare i portali italiani che si occupano di disabilità ossia grazie alle vicende narrate da chi ogni giorno “vive” la disabilità o che ne condivide tutti i problemi ad essa legati».

Diamo voce infine agli utenti, che sono la vera forza di questo sito e che alle volte si trasformano in veri e propri animatori, grazie alla loro goliardia, spontaneità, umorismo, senso critico e riflessivo. A loro chiediamo di descriverci questo portale. Ci fa partecipe del suo punto di vista Ubeclik.
«DisabiliFree – dice – ha alle spalle una lunga storia ed è rimasto per molti un punto di aggregazione e condivisione, anche se nel tempo ha subìto diverse trasformazioni. Come in molte realtà virtuali, non sono mancate le difficoltà di convivenza e varie scissioni si sono succedute nel tempo, ma al contrario di molte altre comunità e nonostante l’entrata in campo di numerosi social network che hanno ulteriormente favorito la migrazioni di utenti, DisabiliFree è riuscito a rimanere sempre molto attivo. Le statistiche ci dicono che a fronte di un calo di partecipazione in termini di utenti che scrivevano sul Forum, le pagine visitate sono aumentate in maniera esponenziale, credo grazie anche al quotidiano aggiornamento di notizie e fatti che riguardano la disabilità (e non), che è diventato, per molti, un punto di riferimento per tenersi informati o semplicemente perché incuriositi da quello che viene pubblicato ogni giorno sulle pagine virtuali del “nostro” sito. Per quanto poi riguarda la Chat, non partecipando posso dire ben poco. So che da quando Pino (webmaster del sito Diversamente Abili) e Donatella hanno comprato la “video chat”, c’è stato un ottimo riscontro e successo in termini di partecipazione. Da questo si evince che l’unione fa la forza, come dovrebbe sempre essere per quanti si impegnano in un progetto sociale comune. E da ultimo: venite a visitare www.disabilifree.it!».
Un ultimo volo – sempre virtuale – in Abruzzo, dove incontriamo Alfred che ci racconta: «Ho iniziato a navigare in rete nel 2001 su DisabiliFree e lo facevo per stare in compagnia; poi, per esigenze professionali, nel 2007 ho creato il sito della mia associazione Arcotenda – Abilmente impegnati nella disabilità».

La nostra intervista si conclude e siamo soddisfatti da quanto appreso da parte di tutti gli interpellati, ma Alfred ci toglie il microfono e si mette dalla parte di chi fa le domande: «Quando hai iniziato a navigare, Grecia?». «Ho iniziato a farlo nel 2000 perché un medico con il quale lavoravo mi aveva accennato a Disabili.com che, mi diceva, sarebbe stata una buona fucina di esperienze personali da poter utilizzare per la lotta contro i pregiudizi, contro ogni forma di barriera mentale e un cammino comune verso la pari dignità e l’uguaglianza tra soggetti che hanno limitazioni di natura fisica o psichica; in questo sito ho conosciuto tantissime persone; molti, negli anni, sono diventati miei amici e lo sono tuttora. Nel 2003 sono approdata anch’io a DisabiliFree, dove ho collaborato con lo staff e dove sono ritornata dopo anni di assenza dalla rete».
«Grecia – mi viene chiesto ancora – c’è un dato che sfugge rileggendo il tuo viaggio virtuale, ovvero, tutte queste persone che hai intervistato, i webmaster, gli amministratori, gli utenti, tutti gli amici, sono delle persone disabili?». «Non ho riportato questo dato – rispondo – perché ritengo sia irrilevante… Le limitazioni fisiche, la carrozzina, le stampelle, gli ausili non sono contemplati nella nostra vita di “Internauti” e alla fine, al di là dello schermo, non c’è più il disabile o il normodotato, siamo tutti uguali, così come dovremmo essere nella vita reale».

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