Il Centro Ausilia, che sperimenta la progettazione accessibile

di Architutti*
Insieme al gruppo di Architutti, andiamo a scoprire Ausilia, progetto all’avanguardia realizzato a Trento e dintorni, frutto della collaborazione tra alcune realtà d’eccellenza presenti nel territorio, un Centro in cui l’innovazione tecnologica e l’esperienza sanitaria si uniscono, con l’obiettivo di costruire uno spazio di sperimentazione e monitoraggio per la progettazione personalizzata di soluzioni domotico-assistenziali per anziani e persone con disabilità
Progetto Ausilia, cucina
La cucina realizzata nel laboratorio di Ausilia (foto di Architutti)

Come Architutti abbiamo detto molte volte e continuiamo a sostenere l’importanza di un’attenta e misurata analisi dei bisogni come presupposto di una buona progettazione, che risponda alle esigenze e non sprechi risorse.
A Pergine di Trento, dopo due anni di ricerca, di riflessioni, progetti pilota e scambi di competenze, è nato Ausilia, un Centro in cui innovazione tecnologica ed esperienza sanitaria si uniscono per costruire uno spazio di sperimentazione e monitoraggio per la progettazione personalizzata di soluzioni domotico-assistenziali per anziani e persone con disabilità.
Il progetto, frutto del lavoro di un gruppo di ricerca multidisciplinare che comprende l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e alcuni Dipartimenti dell’Università di Trento (DISI-Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione, DICAM-Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, DII-Gruppo Meccatronica, Laboratorio BIOTECH), è stato finanziato nella sua fase sperimentale dalla Provincia Autonoma di Trento.

L’idea
In realtà Ausilia nasce prima di tutto dall’incontro tra persone e dalla comunione delle loro esperienze, come racconta una di esse, Giovanni Guandalini, responsabile del Centro di Riferimento Provinciale per le Tecnologie per l’Autonomia dell’Ospedale Riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana (Trento).
Le prime idee sono gemmate all’inizio degli Anni Duemila, attraverso la collaborazione con l’allora presidente dell’ITEA (Istituto Trentino Edilizia Abitativa), Elena Robecchi Defant, a cui sono seguiti, negli anni successivi, alcuni “progetti spot” di vita indipendente. Ma è stato solo dopo l’incontro, dapprima con Antonio Frattari, e poi con altri docenti dell’Università di Trento (Francesco De Natale, Mariolino De Cecco, Giandomenico Nollo), che è stata sviluppata l’idea più strutturata e innovativa del Progetto Ausilia, così come presentato nel 2013 all’allora assessore alla Salute della Provincia e attuale presidente, Ugo Rossi. In quella sede il progetto viene accolto e dopo diverse verifiche e approfondimenti, finanziato nel 2015.

La struttura di Ausilia
All’interno della struttura sanitaria di Villa Rosa a Pergine sono stati realizzati un appartamento infrastrutturato e un laboratorio di analisi e sperimentazione degli ausili e dei diversi ambienti-casa.
L’appartamento domotico sarà un ambiente di vita e di lavoro in grado di ospitare pazienti con disabilità motorie, cognitive non gravi e sensoriali con il loro caregiver; esso sarà connesso virtualmente ai laboratori di analisi e progettazione dell’Università di Trento, che attraverso un sistema di sensori e camere, registreranno l’esperienza del paziente.
Durante la permanenza (medio-breve), la persona svolgerà le normali azioni quotidiane: si preparerà il pranzo, si laverà, si riposerà. Ogni sua attività verrà registrata dai sensori presenti all’interno dell’appartamento, che permetteranno di visualizzare il corpo della persona in modo anonimo, sotto forma di un “avatar” costituito da un insieme di punti. Sarà possibile bloccare l’immagine in movimento in qualsiasi momento, analizzarla da diverse angolazioni, controllare la frequenza cardiaca e respiratoria, la sudorazione, l’ampiezza dei movimenti delle varie articolazioni, le pressioni di carico.
Il paziente vivrà in un ambiente-casa pienamente realistico e potrà valutare e apprendere l’utilizzo di un vasto insieme di soluzioni potenzialmente adatte alle sue capacità, supportato in questo percorso da personale sanitario riabilitativo che, elaborata inizialmente una griglia di valutazione dei bisogni dell’utente, attraverso l’interpretazione e la gestione dei dati ricevuti dal comparto ingegneristico, produrranno un progetto per “abilitare” l’utente stesso alla vita nel proprio domicilio: progetto che contemplerà dalla valutazione degli ausili necessari (per il movimento, una corretta postura, l’autonomia domestica, la comunicazione ecc.), fino alle opportune modifiche ambientali e alla tecnologia/domotica utile per una maggior autonomia-sicurezza-riduzione dell’impegno assistenziale.

Spazio di sperimentazione del Progetto Ausilia
Un altro spazio di sperimentazione realizzato nell’àmbito del Progetto Ausilia

Imparare dall’esperienza
Il laboratorio di Ausilia verrà utilizzato per fare sperimentare alle persone le diverse configurazioni ergonomiche abitative affinché possano trovare le soluzioni che apportano maggior beneficio ai propri deficit funzionali.
Sono stati allestiti diversi contesti spaziali, da pavimentazioni con finiture differenti – da poter percorrere con diversi tipi di ausili – agli ambienti della casa, il bagno, la cucina, il corridoio. L’allestimento è flessibile, le misure e le tipologie di porte e maniglie e le diverse altezze dei componenti possono essere regolate, per diventare da un lato spazio riabilitativo per imparare, dall’altro, spazio di sperimentazione per individuare le dimensioni più adatte per essere poi riportate nelle abitazioni private.
L’appartamento e il laboratorio verranno utilizzati dai pazienti stessi della struttura riabilitativa di Villa Rosa, ma il Centro mira a diventare un riferimento a livello nazionale per tutti coloro che vorranno usufruire dell’avanzato sistema di analisi e sperimentazione sul campo offerto da Ausilia e un punto di riferimento, in quanto Living Lab, per progetti europei e aziende.

La visita
Giovanni Guandalini, che ci ha accompagnato nella visita alla struttura, ci ha parlato pure di Reablement, un approccio socio-sanitario focalizzato al recupero o all’acquisizione delle abilità e competenze della persona, che le consentono di coinvolgersi nelle occupazioni per lei importanti e significative e che ha come obiettivo generale quello della prevenzione della dipendenza assistenziale, con la conseguente riduzione dei suoi costi sociali e economici.
Una maniera nuova, quindi, di pensare la persona con problematiche croniche a casa e non in clinica, ma supportata da uno spazio che “osserva e parla”, che la accompagna nelle attività quotidiane, che riesce a registrare eventuali emergenze e ad attivare servizi di assistenza diretta.
Tale approccio, concretizzabile anche attraverso il servizio offerto da Ausilia, per la persona anziana o la persona con disabilità rimasta sola, può significare quindi la possibilità di rimanere nella propria casa, di mantenere una routine quotidiana e il massimo grado di autonomia in sicurezza, evitando il trasferimento in un istituto.

Noi abbiamo visitato la struttura di Pergine: il risultato derivato da anni di collaborazione tra alcune realtà del territorio è oggi molto significativo, ma ancora più sorprendente ai nostri occhi è il potenziale che questo tipo di servizio può avere in futuro, se adeguatamente messo in rete con altri servizi socio-sanitari e con l’attivazione di collaborazioni pubblico-privato, coinvolgendo nella sfida imprese del settore e professionisti esperti, con l’obiettivo comune di ottimizzare gli investimenti dei singoli privati e delle risorse pubbliche stanziate per il miglioramento dell’accessibilità degli spazi e dell’autonomia delle persone.

Gruppo di lavoro composto da alcune architette, che si ispirano ai princìpi della progettazione universale (Universal Design). Il presente testo è già apparso nel blog di Architutti, con il titolo “Alla scoperta di Ausilia. Laboratorio di sperimentazione ausili” e viene qui ripreso – con minimi riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.

Per ulteriori approfondimenti sul Progetto Ausilia, accedere al sito dello stesso.

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