Donne con disabilità: tutti dovrebbero aderire a quel Manifesto

È stata la UILDM - una delle prime organizzazioni che a quel Manifesto avevano aderito - a rilanciare l’8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne, il “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea”, basato su un messaggio fondamentale che ormai da anni anche il nostro giornale cerca di far passare, ovvero che la disabilità dev’essere inclusa nelle politiche di genere e il genere in quelle della disabilità. E anche altre organizzazioni che hanno aderito al Manifesto si sono rese protagoniste, sempre l’8 marzo, di specifiche iniziative

Donna in carrozzina che ride e sorrideÈ stata la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – una delle prime organizzazioni che a quel Manifesto avevano aderito – a rilanciare l’8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne, il Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea, adottato a Budapest nel 2011 dall’Assemblea Generale dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, in seguito a una proposta giunta dal Comitato delle Donne dello stesso EDF.
Di tale documento, assai spesso presente sulle pagine del nostro giornale, esiste da tempo la versione italiana, approvata dallo stesso EDF, curata da Simona Lancioni e Mara Ruele, per conto del Centro Informare un’H di Peccioli (Pisa).

La UILDM ha dedicato quindi un ampio approfondimento (disponibile a questo link) al Manifesto – del quale riportiamo nel box in calce i punti in cui è diviso, oltre alle organizzazioni italiane che hanno finora aderito -, accompagnato dalle dichiarazioni di Stefania Pedroni, vicepresidente nazionale dell’Associazione.
«Le donne disabili – ha sottolineato Pedroni – affrontano molte più difficoltà, rispetto sia alle altre donne (senza disabilità) sia agli uomini (con o senza disabilità), per conseguire l’accesso ad un alloggio adeguato, alla salute, all’istruzione, alla formazione professionale e all’occupazione. Nonostante il nostro Paese abbia introdotto norme migliorative, in particolar modo in termini di lavoro e occupazione, e istituito l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, c’è ancora molto da fare per il pieno raggiungimento dei nostri diritti e per la nostra integrazione nella vita sociale e lavorativa».
«Tra l’altro – ha aggiunto la Vicepresidente della UILDM – all’interno del Secondo Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel dicembre scorso, mancano riferimenti e azioni di contrasto alla violenza nei confronti delle ragazze e delle donne con disabilità. È quindi fondamentale che ognuna e ognuno, per quanto di propria competenza, e a tutti i livelli, si adoperi, per fare in modo che la discriminazione non abbia più posto e che la nostra società sia basata sul rispetto dei diritti civili e umani di tutte le persone».

Sempre in riferimento alla giornata dell’8 marzo, ci piace anche segnalare come altre organizzazioni che hanno aderito in questi mesi al Secondo Manifesto, abbiano voluto promuovere specifiche iniziative.
È stato il caso della CGIL di Catania e dell’UDI (Unione Donne in Italia) della città etnea, che insieme all’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), hanno dato vita all’iniziativa denominata Noi insieme per promuovere il 2° Manifesto delle Donne e delle Ragazze Disabili. (S.B.)

I punti del Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea:
° Uguaglianza e non discriminazione
° Sensibilizzazione, mass media ed immagine sociale
° Accessibilità
° Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie
° Pari riconoscimento davanti alla legge ed accesso effettivo alla giustizia
° Violenza contro le donne
° Vivere nella comunità
° Diritti sessuali e riproduttivi
° Istruzione
° Salute
° Abilitazione e riabilitazione
° Lavoro ed occupazione
° Standard adeguati di vita e di protezione sociale
° Emancipazione e ruolo di guida
° Accesso alla cultura allo sport ed al tempo libero
° Intersezionalità, genere e disabilità
° Raccolta di dati e statistiche
° Cooperazione internazionale

Le organizzazioni che hanno finora aderito al Manifesto:
° ADV
(Associazione Disabili Visivi)
° AIPD (Associazione Italiana Persone Down)
° Associazione Blindsight Project
° Associazione Femminile Maschile Plurale, Ravenna
° AUS Montecatone (Associazione Utenti Unità Spinale Montecatone), Imola (Bologna)
° Casa delle donne, Ravenna
° CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità)
° CGIL Catania, Dipartimento Politiche di Genere
° CGIL Nazionale, Ufficio Politiche Attive per le Disabilità
° Collagene VI Italia
° FISH
(Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
° UDI Catania (Unione Donne in Italia)
° UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)

Per ulteriori informazioni:
° Alessandra Irace (irace@secrp.com).
° UDI Catania (udichiama.catania@gmail.com).

Per approfondire ulteriormente il tema qui trattato, va considerato innanzitutto il lungo elenco dei contributi più recenti da noi pubblicati, disponibile a fianco dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite (a questo link).
Suggeriamo inoltre ai Lettori di accedere anche alle Sezioni dedicate rispettivamente ai temi Tutto sul Secondo Manifesto Europeo sui Diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità, Donne con disabilità e La violenza nei confronti delle donne con disabilità, presenti nel sito del Centro Informare un’H.

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