«Ritenevamo, e tuttora ne siamo convinti, che fosse fondamentale che la Regione si dotasse di un testo che richiamasse con forza i princìpi dell’accessibilità, necessari per garantire un innalzamento della qualità della progettazione e la realizzazione di spazi e ambienti di vita comodi, sicuri e fruibili da parte di tutti i cittadini. Esprimiamo dunque viva soddisfazione per la maturità dimostrata dall’intera classe politica regionale. L’approvazione di quella Proposta di Legge ci dà ulteriore convinzione nel portare avanti le attività che già svolgiamo, con la consapevolezza che tale norma costituisca una parte del percorso che vogliamo compiere e che conduce ad un territorio realmente inclusivo e attento alle esigenze di tutti i suoi cittadini, inclusi quelli maggiormente fragili».
Così Mario Brancati, vicepresidente della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, commenta l’approvazione all’unanimità, avvenuta il 13 marzo scorso da parte del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, della Proposta di Legge n. 253, denominata Principi generali e disposizioni attuative in materia di accessibilità.
Su quel medesimo testo, ricordiamo per altro, la FISH Friuli Venezia Giulia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva rilevato nei giorni scorsi, su queste stesse pagine, una serie di criticità.
«Nella Proposta di Legge – si legge ancora nella nota diffusa dalla Consulta Regionale – viene introdotto un approccio generale di adesione ai principi sanciti anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ponendo la Regione all’avanguardia nel panorama nazionale dal punto di vista culturale. Inoltre, all’interno del testo, è introdotto un esplicito riferimento al tema della formazione dei progettisti e degli operatori del settore, sui criteri metodologici della progettazione universale, fondamentale per garantire che spazi e ambienti siano fruibili da parte di tutti nella misura più ampia possibile, valorizzando le specificità di ognuno e affermando l’inclusione sociale anche di chi ha maggiori fragilità».
«E ancora – concludono dalla Consulta – viene introdotta anche la previsione di un’attività di mappatura dell’accessibilità a livello regionale, sia degli edifici sia dei percorsi, che consentirà di uniformare la metodologia della raccolta e della restituzione dei dati relativi alle barriere ad oggi esistenti, permettendo all’utente finale di ottenere informazioni omogenee, affidabili e rilevanti per la sua autonomia. La nostra Consulta, per altro, è da anni fortemente impegnata su queste tematiche, grazie anche alle attività di formazione, supporto e consulenza a favore dei progettisti che viene svolta dal CRIBA FVG [già Centro Regionale d’Informazione sulle Barriere Architettoniche e oggi Centro Regionale d’Informazione sul Benessere Ambientale del Friuli Venezia Giulia, N.d.R.], servizio gestito proprio dalla nostra stessa Consulta». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@consultadisabili.fvg.it.
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