«Fino a un po’ di anni fa – viene sottolineato dalla Cooperativa Sociale Itaca di Pordenone – non era neanche immaginabile pensare che una persona con disabilità intellettiva, inserita all’interno di un Centro Diurno, potesse affrontare un percorso verso una vita adulta, tanto meno verso un’autonomia possibile. Oggi, invece, è riconosciuto, condiviso e valorizzato che anche le persone con disabilità intellettiva diventano adulte e possono trovarsi ad affrontare nuovi compiti e responsabilità. Con questa convinzione, da due anni a questa parte, siamo impegnati in Via Canaletto a Pordenone, insieme all’Azienda Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale, con il Progetto Autismo, una “palestra” che valorizza le individualità delle persone, promuovendone la dignità attraverso una visione diversa della disabilità intellettiva».
Nato appunto da una coprogettazione tra l’Azienda Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale e la Cooperativa Itaca, il Progetto Autismo favorisce l’autodeterminazione delle persone con disabilità, per metterle nelle condizioni di poter fare delle scelte per la loro vita e costruire una prospettiva verso un’autonomia possibile, laddove ciò sia realizzabile.
Attualmente l’iniziativa si articola su un Modulo Autismo, rivolto a tre giovani adulti con disturbo dello spettro autistico, e in un Centro Diurno che coinvolge dieci persone con disabilità intellettiva e fisica importante.
«La filosofia del Progetto Autismo – spiegano ancora da Itaca – è attivare dinamiche di interscambio che favoriscano le relazioni, sia puntando sulla flessibilità e favorendo la relazione con persone diverse, sia stimolando l’accettazione di figure di riferimento differenti. L’idea di fondo è creare un microcosmo di relazioni, fondato sulla condizione di protezione sociale che assicura lo stare all’interno della “struttura”, che possa preparare le persone ad andare fuori, nel contesto comunitario, ad uscire e relazionarsi con gli altri, anche affrontando situazioni meno strutturate. In tal modo, il Centro Diurno diventa un luogo di sviluppo della persona, un punto di partenza, non solo per valorizzarne le individualità, ma anche per potenziare alcuni pre requisiti, quali l’autonomia e le relazioni interpersonali. Perché se la prospettiva è quella di affrontare in maniera adeguata la vita adulta “fuori”, ci vuole “allenamento”, per poi sostenere il percorso verso un’autonomia possibile, che comporta l’assunzione di nuovi compiti e nuove responsabilità. E ciò significa anche relazionarsi con altre persone, sviluppando un proprio senso di appartenenza al territorio».
«Ed è proprio il territorio – concludono dalla Cooperativa pordenonese – l’ultimo tassello (ma solo in ordine di tempo) ad entrare nel Progetto Autismo: costruire infatti reti reali e consolidare quelle già attivate è uno degli obiettivi di Via Canaletto che, attraverso il Progetto Genius Loci, ha aperto le prime relazioni con l’universo dell’associazionismo del quartiere di Borgomeduna. E poi ci sono le agenzie educative, e una prima collaborazione sta partendo con la Scuola Primaria De Amicis, che fa parte dell’Istituto Comprensivo Pordenone Sud, per la riorganizzazione della Biblioteca di Quartiere. In tal senso, una convenzione è già stata sottoscritta tra Itaca, Genius Loci e Istituto Pordenone Sud, nell’àmbito del progetto Biblioteche Scolastiche Innovative». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Cooperativa Itaca (Fabio Della Pietra), f.dellapietra@itaca.coopsoc.it.
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