Digitale terrestre RAI inaccessibile alle persone con disabilità sensoriale?

Lo aveva dichiarato, a suo tempo, il direttore generale della RAI, Mauro Masi, che quello al digitale terrestre sarebbe stato «un passaggio epocale, per garantire un servizio pubblico più efficiente e puntuale». Ma a quanto sembra così non sarà, almeno per le persone con disabilità sensoriali, come denunciano FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), preannunciando una serie di manifestazioni di protesta.

Il direttore generale della RAI Mauro MasiSembra stiano emergendo, nel corso del dibattito sul nuovo Contratto di Servizio della RAI, allarmanti informazioni che, qualora confermate, evidenzierebbero una gravissima discriminazione nell’accesso alla comunicazione e all’informazione da parte delle persone con disabilità sensoriali e in particolare per i cittadini non udenti.
A denunciarlo in una nota sono la FAND (Federazione tra le Associazioni delle Persone con Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana contro il Superamento dell’Handicap), secondo le quali «l’avere affrontato con colpevole ritardo e trascuratezza i servizi di sottotitolazione può far sì che questi rimarranno a lungo inapplicabili alla programmazione RAI sui canali del digitale terrestre».
«Con buona pace del dovere di assolvere al proprio compito di servizio pubblico – dichiarano in tal senso Giovanni Pagano e Pietro Barbieri, presidenti di FAND e FISH – l’azienda non avrebbe predisposto per tempo gli strumenti adeguati per garantire l’accessibilità dei nuovi canali a tutti i suoi abbonati. I servizi di sottotitolazione, dunque, con le criticità già presenti ora, corrono il serio rischio di restare limitati unicamente alle trasmissioni di RAI 1, RAI 2 e RAI 3».

«Non ci possono essere giustificazioni di comodo – proseguono Pagano e Barbieri – per quella che sinora si è caratterizzata come una sostanziale inadempienza dell’azienda, ma che a partire da questi ulteriori sviluppi potrebbe assumere i connotati di una violazione senza precedenti dei diritti degli utenti. La RAI, infatti, verrebbe di fatto a porre un ostacolo alla piena partecipazione di tutti i cittadini, in palese violazione degli obblighi del servizio pubblico e di quanto stabilito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità, a tutti gli effetti una legge del nostro Stato [la Legge 18/09, N.d.R.]».

In considerazione dunque della gravità di questa prospettiva, FAND e FISH prenderanno in esame nelle prossime settimane tutte le forme di protesta più adeguate, «per esprimere – concludono i presidenti delle due Federazioni – la condanna del movimento delle persone con disabilità nei confronti di un potenziale atto di discriminazione così palese. In base anzi agli scenari che andranno a delinearsi, non escludiamo già da ora iniziative che potrebbero concretizzarsi tanto in manifestazioni pressi le sedi RAI o in azioni legali, quanto, nell’eventualità più drammatica, nella stessa messa in discussione del pagamento del canone annuale». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa FISH, tel. 06 78851262, ufficiostampa@fishonlus.it.
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