I ministri dell’Istruzione e delle Pari Opportunità Mariastella Gelmini e Mara Carfagna hanno presentato a Roma – presso la sede del Dicastero dell’Istruzione in Viale Trastevere – due iniziative attraverso le quali si intende rilanciare, in collaborazione con il mondo della scuola e dell’associazionismo, un importante impegno per la prevenzione di ogni forma di violenza, soprattutto tra le giovani generazioni.
Nel corso della conferenza stampa, sono state infatti introdotte alcune delle azioni connesse alla Seconda Settimana contro la Violenza (di cui ci siamo già occupati nei giorni scorsi, con il testo disponibile cliccando qui), che quest’anno si estende dall’11 al 17 ottobre e alla Nona Giornata Europea dei Genitori e della Scuola, celebrata proprio il 12 ottobre.
Nel contesto di quest’ultima iniziativa, i due Ministeri – durante l’incontro di Roma – hanno siglato un protocollo d’intesa con il Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori nella Scuola. Al centro di questo accordo, che ha validità di tre anni, è stato posto per l’appunto il tema della lotta alle discriminazioni e all’intolleranza, tra i princìpi ispiratori della stessa Settimana contro la Violenza.
Proprio all’articolo 1 del documento, infatti, le parti si sono impegnate a «porre in essere congiuntamente iniziative volte a prevenire e contrastare ogni fenomeno di violenza e di intolleranza tra i giovani, secondo le linee di azioni e le modalità individuate nel presente protocollo».
Del resto, come è stato chiaramente esplicitato dal ministro Gelmini, «il senso della giornata di oggi è certamente un invito a combattere insieme la battaglia contro la violenza». «Spesso la scuola sale alla ribalta delle cronache – ha aggiunto – solo quando si verificano episodi di bullismo o che la contraddistinguono in negativo. Questa, invece, è la parte più bella della scuola, più propositiva, più vitale».
E le scuole, come ha affermato Mara Carfagna, riferendosi alla Seconda Settimana contro la Violenza, hanno «aperto le porte a questa iniziativa con grande entusiasmo». «Un’iniziativa – ha aggiunto la responsabile delle Pari Opportunità – che risponde alla nostra missione istituzionale di educare i giovani e le giovani generazioni al rispetto dell’altro, indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla religione, dall’origine etnica, dalla disabilità e dall’orientamento sessuale; missione istituzionale di educare i giovani a creare un clima di accoglienza, un clima di rispetto, un clima che pone un fermo rifiuto ad ogni forma di violenza e di abuso».
Come illustrato da Carfagna, in questa seconda edizione è stata offerta alle scuole la possibilità di realizzare lezioni e incontri, avvalendosi di esperti e professionalità ulteriori rispetto a quelle dell’insegnante; in particolare sono stati sollecitati in questo senso – a promuovere cioè dei corsi su tematiche specifiche – alcuni istituti che sono stati teatro in questi mesi di “situazioni critiche”.
I corsi non saranno limitati alla durata della Settimana, ma si estenderanno per l’intero anno scolastico, con l’obiettivo di incidere «non soltanto sugli studenti, ma attraverso di loro anche sul contesto cittadino e locale».
«Tutto ciò – ha precisato il ministro delle Pari Opportunità – non sarebbe stato possibile senza il supporto indispensabile, attraverso una partecipazione attiva e responsabile, delle associazioni impegnate in prima linea nel campo della promozione dei diritti, e dei concetti del rispetto e della tolleranza».
Tra queste, come già ricordato da Superando, si segnala anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che curerà un seminario sui temi dell’inclusione delle persone con disabilità presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Nelle parole del ministro Carfagna, quest’ultima sarà anche un’occasione «per dare un segnale forte, e anche in qualche maniera per compensare al danno commesso da uno scellerato, nei confronti del quale il ministro Gelmini ha deciso di inviare giustamente gli ispettori del Ministero». Dichiarazione, vale la pena ricordarlo, riferita a quanto scritto recentemente in un social network da un docente del Conservatorio di Milano (Joanne Maria Pini), che tante reazioni avevano suscitato (se ne legga anche nel nostro sito, ad esempio cliccando qui). (Giuliano Giovinazzo)
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