C’è anche Autismo Italia – che collabora in tal senso con Autisme Europe – tra le oltre quaranta associazioni di tutto il mondo che, insieme a vari personaggi famosi, sono protagoniste – in questo mese di ottobre – della grande campagna globale denominata Communication Shutdown (“Stop alla comunicazione”), vera e propria “sfida” ai miliardi di persone frequentatrici di social network quali Facebook e Twitter a fare a meno dei loro profili per un giorno, esattamente il 1° novembre prossimo.
C’è un concetto fondamentale alla base di questa iniziativa, che cioè la comunicazione sociale sia uno dei maggiori problemi delle persone affette da autismo. L’obiettivo è quindi che tanti social networkers di tutto il mondo – restando per un giorno senza mezzi di comunicazione – possano avere per lo meno una vaga idea di cosa sia l’impossibilità di riuscire a comunicare un bisogno, seppure minimo.
Communication Shutdown, come detto, dal 1° ottobre sta incoraggiando gli utenti di Facebook e Twitter a fare una donazione, ricevendo in cambio una charity app, o CHAPP – letteralmente “applicazione caritatevole” – che segnalerà il loro supporto alla causa e l’intenzione di spegnere i social network il primo giorno di novembre. Per una donazione di 5 euro, la CHAPP si connetterà con gli account degli utenti di Facebook e Twitter, postando un’icona sulla foto del profilo che indica la partecipazione all’evento e il conto alla rovescia dei giorni mancanti a quello stabilito. Inoltre, nel sito internet della campagna (https://communicationshutdown.org), è già raffigurato un mosaico di tutte le foto dei profili delle persone che partecipano all’evento.
«In Italia – spiegano i rappresentanti di Autismo Italia – ci sono oltre quattordici milioni di utenti di social network e globalmente più di due terzi della popolazione sono iscritti. Per questo la nostra campagna di raccolta fondi ha scelto questo mezzo per comunicare, fungendo così anche da esperimento sociale, per vedere in quanti parteciperanno. La CHAPP fornirà delle informazioni agli utenti riguardo alle proprie abitudini nei social network, dando loro una vista panoramica sul come e quanto li usano».
Una campagna di raccolta fondi, dunque, certamente dalle caratteristiche innovative e realmente animata dalle persone. (S.B.)
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