«È urgente fare immediata chiarezza su quali siano gli obiettivi di Roma Capitale per le 65 persone con disabilità impegnate nelle attività che la Comunità Capodarco gestisce da quasi quindici anni, al fine di garantire continuità al servizio, in attesa che vengano espletate le procedure ad evidenza pubblica richieste. Il grave disagio vissuto dalle famiglie coinvolte attende infatti una risposta non più rinviabile, poiché la lentezza dell’azione amministrativa non può gravare sulla loro pelle».
A dichiararlo in una nota è Daniele Stavolo, presidente della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commentando la situazione riguardante i Laboratori Socio-Occupazionali per persone con disabilità, ideati e attivati nel 2004 dalla Comunità Capodarco di Roma e gestiti dal 2009 in convenzione con il Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma. Una situazione, denuncia Stavolo, di fronte alla quale sembra «continuare l’inerzia dell’Amministrazione capitolina».
Dopo la scadenza dell’ultima proroga, infatti, avvenuta il 31 dicembre 2017, dal 1° gennaio di quest’anno ad oggi le famiglie delle tante persone con disabilità che frequentano quei Laboratori stanno vivendo una situazione di continua precarietà, tra periodi di totale assenza di finanziamento e tempi sin troppo lunghi per completare le procedure di un bando pubblico. Infine, proprio ieri, 16 maggio, è scaduto anche un recente affidamento, cosicché le attività sono state interrotte.
Una manifestazione di protesta è stata promossa ieri, 16 maggio, dal Comitato “Noi per i Laboratori Sociali”, presso il Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale e ulteriori ne sono previste, sin da oggi, 17 maggio. (S.B.)
A questo link è disponibile un breve video, con le parole pronunciate da una persona con disabilità che ha partecipato alla manifestazione promossa dal Comitato “Noi per i Laboratori Sociali”. Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° ufficiostampa@fishlazio.it (FISH Lazio)
° glogiudice1950@libero.it (Comitato “Noi per i Laboratori Sociali”)
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