Che cosa si intende esattamente per moda inclusiva? Una propria spiegazione la fornisce Ernesto Simionato, fondatore dell’azienda Vesto Libero. «La moda inclusiva – dichiara – è rivolta a quelle persone che l’industria tradizionale dell’abbigliamento non ha preso molto in considerazione, rivolgendosi soprattutto a persone belle, alte, magre e senza alcuna difficoltà di movimento. Questo nuovo concetto di moda si propone dunque di ridurre il disagio quotidiano della vestizione delle persone con qualsiasi disabilità, presentando soluzioni innovative nel modello e nella rifinitura degli indumenti al fine di migliorarne l’utilizzo. Si vuole in pratica valorizzare la funzione dei tessuti, dei tagli, dello spostamento delle cuciture, della posizione delle cerniere e delle tasche. Ergonomia e funzionalità del capo innanzitutto, ovvero, in altre parole, l’abito si deve adattare alla persona e non la persona all’abito».
Nata a Torino, l’innovativa azienda Vesto Libero opera appunto nel mondo della moda inclusiva, con una specializzazione nel settore dell’abbigliamento per persone con disabilità e problematiche motorie, per chi versa in situazione di malattia, per gli anziani, spesso impediti nei movimenti per ragioni di fisiologico decadimento fisico, e anche per le persone infortunate in stato di disabilità temporanea.
«Vogliamo – prosegue Simionato – rispondere al bisogno di tutti coloro che sentono la propria indipendenza e autonomia di movimento ridotta, se non annullata, con conseguenti disagi sia a livello personale che sociale, con riferimento alla propria rete di familiari e affini. I capi sono appositamente studiati e confezionati per chi ha difficoltà motorie e patologie di movimento articolare nell’indossare gli indumenti in modo tradizionale. Nel dettaglio, l’innovazione – che è un nostro brevetto depositato – consiste nella vestizione con accostamento e chiusura tramite zip (velcro e cerniera), collocate in specifiche posizioni sul capo da indossare, favorendo in tal modo l’indipendenza della persona riguardo ai movimenti. Tutto, quindi, viene progettato per favorire il comfort e il benessere fisico e mentale della vita quotidiana, offrendo un tipo di abbigliamento che può migliorare l’autonomia e l’autostima».
Sostenuto da Torino Social Innovation – il programma del Comune di Torino voluto per creare nuove soluzioni ai i bisogni delle persone attraverso forme di collaborazione – e dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), il progetto di Vesto Libero ha portato alla fine dello scorso anno anche all’apertura di un punto vendita nel capoluogo piemontese (Via Sassari 12/b), dotato naturalmente – ci mancherebbe! – di parcheggio per persone con disabilità. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, oltre a consultare il sito di Vesto Libero, scrivere a: info@vestolibero.com.
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