Esperti, politici, rappresentanti della Commissione Europea e di Organizzazioni Non Governative (ONG), tutti impegnati nel contrasto alla tratta e nel sostegno alle persone trafficate, si sono incontrati a Bruxelles, per mettere a confronto gli interventi messi in campo nei ventisette Paesi dell’Unione Europea e le buone prassi sperimentate contro la tratta dei minori in Europa, in America Latina e nel Sudest Asiatico. Tema dell’incontro: Affrontare la tratta di esseri umani: le risposte dei governi dell’Unione Europea e le strategie delle ONG extra Unione Europea.
Il convegno, promosso dalla Federazione Internazionale Terre des Hommes – organizzazione non governativa internazionale che si occupa di aiuto diretto all’infanzia in difficoltà, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – e dall’Associazione On the Road, è stato l’occasione per presentare e discutere due studi curati da Mike Dottridge e realizzati nell’ambito di progetti co-finanziati dalla Commissione Europea.
Il primo si chiama Alla ricerca di buone pratiche contro la tratta di minori: esperienze dall’America Latina, Sud-Est Europa e Sud-Est asiatico ed è un rapporto che presenta alcune buone prassi di intervento contro la tratta e una serie di raccomandazioni rivolte a governi, ONG, organizzazioni internazionali, organizzazioni intergovernative e altri attori, tra cui l’Unione Europea, su come migliorare le azioni anti-tratta e le attività di supporto alle vittime.
Secondo la Federazione Terre des Hommes – che ha realizzato il documento in collaborazione con altri partner locali – è «prioritario distinguere fra tratta di minori e migrazione irregolare di minori soli non accompagnati. In quest’ultimo caso, infatti, occorre valutare di volta in volta le misure più opportune per assicurare la protezione dei minori che stanno fuggendo da situazioni difficili, come conflitti, povertà e discriminazioni».
Il secondo documento è il Rapporto sulle politiche e gli interventi anti-tratta degli Stati membri dell’Unione Europea ed è un lavoro realizzato nell’ambito del progetto E-notes (European NGOs Observatory on Trafficking, Exploitation and Slavery), co-finanziato dal Programma Prevenzione e Lotta contro la Criminalità della Commissione Europea (DG Home Affairs), con il coordinamento dell’Associazione On The Road e in collaborazione con le organizzazioni ALC/SPRS (Francia), ACCEM (Spagna) e La Strada International (rete internazionale).
E-notes ha visto il coinvolgimento di ONG e ricercatori di tutti i ventisette Stati membri dell’Unione Europea. A partire da una dettagliata analisi delle normative e delle politiche di prevenzione, assistenza alle vittime e di contrasto alla tratta, il rapporto fornisce un approfondimento sulle strutture nazionali di coordinamento delle attività anti-tratta, l’identificazione delle vittime, il periodo di riflessione, il ritorno volontario in patria e il risarcimento alle vittime.
« Sia a livello normativo che operativo – sottolinea Isabella Orfano, coordinatrice del progetto – esistono ancora forti discrepanze tra i Paesi. Nonostante negli ultimi anni molto sia stato fatto per fornire risposte adeguate alle persone vittime di tratta e per contrastare il fenomeno criinale, molto resta ancora da fare, a partire dalla piena implementazione degli strumenti varati a livello nazionale e comunitario. Ci auguriamo che il lavoro realizzato attraverso E-notes fornisca agli Stati membri e all’Unione Europea elementi utili per colmare le lacune identificate e, soprattutto, per garantire il pieno rispetto dei diritti umani delle persone trafficate». (R.P.)
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