La disabilità, il lavoro e il divieto di discriminare

Il diritto del lavoratore con disabilità all’accomodamento ragionevole della propria posizione lavorativa, in termini di adattamento dei ritmi e degli orari, di redistribuzione delle mansioni, di abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali nel luogo di lavoro, di utilizzo di ausili e tecnologie assistive: parla di questo “Disabilità, divieto di discriminazioni e obbligo di accomodamento ragionevole delle posizioni lavorative”, pubblicazione realizzata dal Garante per le Persone a rischio di Discriminazione della Regione Friuli Venezia Giulia

Donna con disabilità che telelavoraLa pubblicazione intitolata Disabilità, divieto di discriminazioni e obbligo di accomodamento ragionevole delle posizioni lavorative è stata prodotta dal Garante Regionale dei Diritti della Persona del Friuli Venezia Giulia, all’interno della Collana “I Quaderni dei Diritti”.
Si tratta di un documento che fa capo al mandato affidato dalla stessa norma che ha avviato tale Istituto (Legge Regionale del Friuli Venezia Giulia 9/14), stabilendo che il Garante per le Persone a rischio di Discriminazione operi a favore di chi può appunto subire discriminazioni nei rapporti lavorativi, etico-sociali, economici, civili e politici, per la presenza di disabilità fisiche, psichiche o sensoriali, nel rispetto delle norme vigenti in materia e, in particolare, della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Legge 18/09 dello Stato Italiano).

«Questa pubblicazione – spiega Walter Citti, garante per le Persone a rischio di Discriminazione della Regione Friuli Venezia Giulia – intende chiarire il principio del diritto del lavoratore con disabilità all’accomodamento ragionevole della posizione lavorativa, previsto dalla Direttiva Europea 2000/78/CE e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, alla luce dell’interpretazione che ne è stata data sinora dalla Corte di Giustizia Europea ed esaminando la concreta casistica sinora maturata in Italia e in altri Paesi dell’Unione. Vi si esaminano dunque le modalità possibili di attuazione del principio dell’accomodamento ragionevole, in termini di adattamento dei ritmi e degli orari di lavoro, di redistribuzione delle mansioni, di abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali nei luoghi di lavoro, di utilizzo di ausili e tecnologie assistive, così come di affiancamento al lavoratore di tutor e interpreti».

«La pubblicazione – aggiunge Citti – contiene anche riflessioni sugli strumenti e le politiche attive dell’impiego per incrementare il livello occupazionale delle persone con disabilità, a cura di Antonia Barillari della Consulta delle Associazioni di Persone Disabili e delle Loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, sulla problematica delle discriminazioni fondate sulla disabilità in una prospettiva di genere, a cura di Roberta Nunin, consigliera di parità della Regione Friuli Venezia Giulia, così come si avvale di contributi degli esperti di altri centri e istituzioni regionali che si occupano delle  tematiche della disabilità, quali Paola Pascoli e Michele Franz del CRIBA FVG (già Centro Regionale d’Informazione sulle Barriere Architettoniche e oggi Centro Regionale d’Informazione sul Benessere Ambientale del Friuli Venezia Giulia) e Daniela Facchinetti ed Enrico Pin dell’Ufficio H della Comunità Piergiorgio di Udine, Centro di Riferimento Regionale per gli Ausili e le Tecnologie Assistive». (S.B.)

La pubblicazione Disabilità, divieto di discriminazioni e obbligo di accomodamento ragionevole delle posizioni lavorative è scaricabile in formato .pdf a questo link. Se ne può altresì richiedere una copia in versione cartacea, scrivendo a: cr.organi.garanzia@regione.fvg.it o garantefvg@certregione.fvg.it.

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