La famiglia e le politiche sociali non si sostengono solo a parole

Sono più che consistenti i tagli e le riduzioni - spesso veri e propri azzeramenti - dei capitoli del Bilancio Statale per il 2011 riguardanti gli interventi sociali. Politiche per la Famiglia, Attività Sociali delle Regioni, Non Autosufficienze, Giovani, Diritto al Lavoro dei Disabili, Inclusione dei Migranti, Servizio Civile e Cooperazione allo Sviluppo: tutti settori nei quali il Forum del Terzo Settore ravvisa, dati alla mano, una vera e propria "strage", attuata da parte di un Governo che «invece di perseguire la strada delle riforme strutturali, con la conseguente riqualificazione della spesa e la riduzione dei costi fissi, preferisce continuare nel ragionieristico taglio di finanziamenti e servizi». Un'azione che rivela la mancanza sia di un progetto di società che di un modello di welfare. Per questo il Forum ha chiesto un incontro urgente ai responsabili dell'Esecutivo, ritenendo tra l'altro quasi paradossale, in tale situazione, l'imminente convocazione della Conferenza Nazionale della Famiglia

Disegno di forbice che taglia una busta con dei soldi dentro«Al di la di ogni altra considerazione, ci sembra sconcertante che il Governo convochi la Conferenza Nazionale della Famiglia [Milano, 8-10 novembre, N.d.R.] e al tempo stesso si accinga ad effettuare nuovi consistenti tagli alle risorse destinate alle politiche sociali e quindi alle famiglie». Così il Coordinamento del Forum del Terzo Settore esprime tutta la sua contrarietà alle consistenti riduzioni – spesso dei veri e propri azzeramenti – di molti capitoli di bilancio dedicati agli interventi sociali.
Infatti, secondo una prima lettura del Bilancio dello Stato per il 2011, il Fondo delle Politiche per la Famiglia viene ridotto a meno di un quinto rispetto al 2008, passando dai 276 milioni di euro di quell’anno ai 52 previsti, e vengono drammaticamente ridotte anche le risorse per il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali, il Fondo per le Attività Sociali per le Regioni, il Fondo per le Non Autosufficienze, il Fondo per le Politiche Giovanili, il Fondo per il Diritto al Lavoro dei Disabili e il Fondo per l’Inclusione dei Migranti.
Né va meglio per altri settori: in caduta libera, ad esempio, anche le risorse destinate al Servizio Civile Volontario – che passano dai 300 milioni di euro del 2008, ai 170 del 2010 e ai 113 del 2011) – così come quelle destinate alla Cooperazione allo Sviluppo (scese a 179 milioni di euro).

«Invece di perseguire la strada delle riforme strutturali – sottolineano i responsabili del Forum del Terzo Settore – con la conseguente riqualificazione della spesa e la riduzione dei costi fissi, il Governo preferisce continuare nel ragionieristico taglio di finanziamenti e servizi. In molti casi, nel nostro sistema di welfare, queste risorse hanno significato per il Terzo Settore l’avvio di esperienze innovative e hanno offerto opportunità occupazionali, con un effetto moltiplicatore rispetto ai finanziamenti iniziali. Pur ritenendo doverosa una scrupolosa tenuta dei conti, crediamo occorra un progetto di società e un modello di welfare. Temiamo invece che il Governo non abbia né l’uno né l’altro e per questo chiediamo al Governo stesso un urgente confronto su tutte queste questioni». (P.S.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione del Forum del Terzo Settore (Paola Scarsi), tel. 06 68892460, stampa@forumterzosettore.it.
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