La questione del trasporto scolastico per i disabili a Napoli costituisce un eclatante esempio di sperpero di denaro pubblico.
Nel 2004, infatti, dopo approfondite ricerche in varie città italiane (Milano, Torino, Roma, Siracusa ecc.) e straniere (Parigi), la Consulta Comunale per i Problemi dei Disabili di Napoli chiese all’Amministrazione Municipale l’istituzione di un servizio di trasporto a chiamata per i cittadini con gravi disabilità motorie.
Si costituì così, con lavoratori socialmente utili, la “Napoli Sociale spa”, una società partecipata al 100% dal Comune, cui fu affidato il compito di accompagnare su pulmini attrezzati gli alunni disabili a scuola, mansione che avrebbe dovuto estendersi in breve tempo al trasporto – previa prenotazione telefonica – di ogni persona impossibilitata a deambulare che per le esigenze più svariate nell’arco dell’intera giornata si dovesse muovere in città.
E invece questo allargamento di attività non si è mai attuato, se non in sporadici casi, e le persone con disabilità partenopee continuano ad essere segregate in casa, in quanto i mezzi di trasporto pubblico seguitano ad essere di fatto inaccessibili a chi è costretto in carrozzina.
In compenso, però, il numero dei dipendenti di “Napoli Sociale”, divenuto un vero e proprio “carrozzone elettorale bipartisan”, è cresciuto a 430 unità, la Società ha incassato nel 2009 la somma di 3.977.500,80 euro dal Comune, per trasportare cento scolari disabili, in maggior parte bambini, con l’impiego di 70 autisti e con l’utilizzo di una decina di mezzi attrezzati. In sostanza per ogni passeggero le casse comunali versano alla “Napoli Sociale” ben 39.775,08 euro all’anno!
In tali cifre lo spreco si evidenzia soprattutto nel numero esiguo degli utenti serviti. Infatti, con poco meno di 4 milioni di euro all’anno, era lecito aspettarsi la realizzazione di un servizio di trasporto qualitativamente e quantitativamente adeguato per ogni cittadino napoletano con gravi problemi di mobilità. Invece, si sono volute unicamente privilegiare – con una prassi assai discutibile e in maniera davvero distorta – le esigenze occupazionali, a scapito dei bisogni di Cittadini da sempre gravemente penalizzati dalla scarsa attenzione delle istituzioni pubbliche.
*Presidente della Lega per i Diritti degli Handicappati di Napoli.
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