A San Casciano, una piccola frazione con meno di tremila abitanti del Comune di Cascina, in provincia di Pisa, è attivo ormai da qualche mese A piccoli passi, un progetto di solidarietà e integrazione sociale, che ha messo insieme un piccolo gruppo di ragazzi con autismo e alcune persone anziane.
Promotrice dell’iniziativa è stata La RosaAmara, Associazione di Promozione Sociale che opera sul territorio da diversi anni, realizzando percorsi e attività finalizzate al miglioramento della qualità della vita di persone interessate da autismo e altre disabilità e, più in generale, delle fasce deboli, tra le quali le persone anziane.
L’obiettivo principale di A piccoli passi è quello di ridurre il rischio di esclusione sociale delle persone che si trovano in situazione di svantaggio fisico, psichico o di altro tipo, costruendo intorno a loro una rete di solidarietà radicata nel territorio, e promuovendo lo sviluppo dell’autonomia personale, sociale e lavorativa dei ragazzi con autismo. A tal fine essi sono coinvolti in attività di orticoltura, falegnameria ed erboristeria.
Oltreché all’impegno della RosaAmara, il progetto è potuto partire grazie alla collaborazione del Comune di Cascina e della Sezione Soci Coop di Navacchio; a un’iniziativa di crowfunding (raccolta fondi nel web) intrapresa dalla Fondazione il Cuore si scioglie, che ha avuto una buona risposta; alla partecipazione dell’Associazione Autismo Pisa e Valdera, che ha individuato alcuni ragazzi con autismo da coinvolgere nel progetto; al supporto di alcune persone anziane del Centro Cociale di Cascina; alla disponibilità del Circolo Il risveglio, che ha fornito i locali nei pressi della Basilica dei Santi Ippolito e Cassiano, al centro di San Casciano.
In un testo dedicato al progetto, presente nella pagina Facebook della RosaAmara, si legge: «In un periodo storico e sociale in cui spesso la rabbia prende il sopravvento noi vogliamo elogiare la forza della solidarietà, quella semplice tra le persone. Perché c’è una forza nelle piccole azioni, che inevitabilmente crea una grande macchina. E la terra viene messa gratuitamente a disposizione dei ragazzi da una famiglia appena arrivata in paese, il vecchio amico delle elementari lavora il terreno perché possiamo piantare i primi pomodori, il vicino del nostro orto arriva con gli attrezzi per aiutare i ragazzi a fare i buchi in terra, i signori del circolo ci fanno trovare le canne al posto giusto, gli amici arrivano alle iniziative, un pescatore ci invita ad andare a trovarlo al retone… i genitori di un ragazzo scomparso pochi giorni fa… vengono a dirci “vogliamo darvi una mano, possiamo?”».
È bello e rassicurante scoprire realtà come questa. (Simona Lancioni)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: a.p.s.larosaamara@gmail.com.
La presente nota riprende, per gentile concessione, un testo già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), con alcuni riadattamenti al diverso contenitore.
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