Dovete rinnovare la vostra patente di guida? Prima o poi questo momento viene per tutti e suscita spesso ansie e preoccupazioni. In questi casi, però, è molto importante conoscere bene i requisiti di capacità visiva che la legge impone di considerare al momento del rinnovo. La vista buona, infatti, è quasi superfluo dirlo, è sicuramente un elemento fondamentale per prevenire gli incidenti stradali ed è dunque più che giusto essere rigorosi in questi controlli.
Vediamo allora i principali parametri da tenere presenti. Questi, per il Codice della Strada, sono essenzialmente due: il visus e il campo visivo.
Il visus (o “acutezza visiva”) consiste nella capacità di riconoscere e leggere, a una distanza prestabilita, lettere o altri caratteri indicati dal cosiddetto “ottotipo”. Tutti ci siamo sicuramente trovati, almeno una volta nella vita, ad effettuare questo semplice esame.
Per guidare una normale automobile il visus deve raggiungere, sommando quello di entrambi gli occhi, almeno i 7/10, ma nell’occhio peggiore non può scendere sotto i 2/10. Chi vede solo da un occhio non può invece presentare un visus al di sotto degli 8/10.
La misurazione può avvenire con gli occhiali solitamente utilizzati dall’automobilista, purché le lenti siano ben tollerate.
E tuttavia non basta superare questa valutazione. Un altro elemento fondamentale, infatti, forse ancor più del visus, è rappresentato dal campo visivo. Una persona, del resto, può vedere molto bene nel punto di fissazione, ma poi non essere in grado di scorgere ostacoli posti lateralmente, come pedoni o altri veicoli provenienti dalla sua destra o sinistra. La percezione laterale risulta altresì fondamentale per guardare negli specchietti retrovisori.
Il campo visivo è dunque l’angolo di visione e si misura, come tutti gli angoli, in gradi. Per rinnovare la normale Patente B esso non può scendere al di sotto dei 120 gradi in senso orizzontale e non deve presentare alterazioni significative nella parte centrale.
Le riduzioni del campo visivo spesso non vengono percepite nella loro gravità dagli automobilisti. Risultano infatti subdole e apparentemente poco evidenti a livello soggettivo.
Occorre infine valutare anche altri aspetti, apparentemente secondari, ma non meno importanti sul piano della sicurezza di guida. Essi sono la sensibilità al contrasto, la velocità di adattamento dalla luce al buio e una sufficiente sensibilità in condizioni di scarsa illuminazione.
Una buona e approfondita visita oculistica, dunque, anche a prescindere dalle scadenze imposte dalla legge, andrebbe effettuata con periodicità almeno annuale.
Meglio non sottovalutare la sicurezza del conducente, dei passeggeri e dei passanti!
Presidente dell’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) (apri@ipovedenti.it).
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- Definizione e valutazione della disabilità: com'è arretrata l'Italia! Disabile, invalido, handicappato, non autosufficiente: sono solo alcune tra le più frequenti definizioni che si incontrano nelle corpose e disorganiche leggi italiane che trattano di questi aspetti. Dietro al linguaggio,…