Stazioni accessibili in città inclusive

«Le cure termali hanno una clientela per lo più anziana e con problemi motori e pertanto l’accessibilità è una priorità»: lo ha detto la FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ai vertici di Rete Ferroviaria Italiana, a proposito della limitata accessibilità nella Stazione di Montegrotto Terme (Padova). E a quanto pare il messaggio è stato recepito, se è vero che si cercherà almeno una rapida soluzione transitoria. Qui e altrove, in ogni caso, l’azione della FISH punta all’obiettivo di città complessivamente inclusive, oltre le stesse singole infrastrutture
Foto degli Anni Cinquanta della Stazione di Montegrotto Terme (Padova)
Una foto degli Anni Cinquanta della Stazione di Montegrotto Terme (Padova)

«Per la loro stessa caratteristica le cure termali hanno una clientela per lo più anziana e con problemi motori e pertanto l’accessibilità è una priorità»: lo hanno affermato nel corso di un incontro con i vertici di RFI (Rete Ferreviaria Italiana), i componenti di una delegazione della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), di Assoutenti e dell’Amministrazione Comunale di Montegrotto Terme, a proposito dei problemi infrastrutturali presenti nella stazione (Montegrotto-Terme Euganee) di questa nota località nei pressi di Padova. In tale sito, infatti, viene assicurato il servizio di assistenza ai soli viaggiatori che non necessitano di carrello elevatore, riguardando quindi solo le persone che possono deambulare autonomamente.
Dal canto suo, RFI ha risposto esponendo il proprio piano già avviato, che prevede la ristrutturazione di 650 stazioni, in tranche di 50 ogni anno. In base a tale iniziativa, i lavori per l’accessibilità della stazione di Montegrotto dovrebbero iniziare nel giro di un paio d’anni.
A quel punto, i rappresentanti della FISH Veneto, in pieno accordo con gli altri componenti della delegazione, hanno ribadito la necessità di individuare almeno una rapida soluzione transitoria, «per il benessere delle persone e per l’economia del territorio». E a quanto pare tale richiesta è stata accolta, se è vero che RFI ha programmato tra alcune settimane un sopralluogo congiunto nella stazione al centro del problema.

«Le iniziative della nostra Federazione – sottolinea Dario Ceroni di FISH Veneto – dagli incontri con la Direzione Territoriale di Verona, all’attivazione del servizio di assistenza nella Stazione di Thiene (Vicenza), presentato in conferenza stampa alla fine di luglio, fino all’attuale confronto sulla Stazione di Montegrotto, hanno decisamente consolidato il nostro rapporto e la collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana. Va detto anche che la presenza all’incontro dell’Amministrazione Comunale di Montegrotto Terme ha permesso di inquadrare il confronto sull’accessibilità della stazione con quello dell’intera area termale e di verificare pertanto anche la mobilità urbana e l’accessibilità delle strutture e dei servizi. In tal senso intendiamo coinvolgere in questa riflessione sul da farsi anche gli Assessorati della Regione Veneto, e in primo luogo quelli al Turismo e ai Trasporti: è necessario infatti allargare la visuale e porsi l’obiettivo di una città inclusiva, andando oltre le singole infrastrutture. L’Amministrazione Comunale di Montegrotto condivide tale impostazione e ora vogliamo quindi coinvolgere tutti gli attori di questo progetto e promuovere la partecipazione della cittadinanza». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.

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