Autismo, affettività e sessualità: un progetto con le coppie tutor

Verranno presentati il 26 novembre a Roma i risultati di “Autismo, Affettività e Sessualità: la coppia tutor come modello di comportamento adattivo”, progetto innovativo e di grande interesse, voluto, come spiegano i promotori, «per verificare l’efficacia di un intervento rivolto a coppie di persone con autismo e mediato da una coppia di operatori che faccia da modello nell’apprendimento di comportamenti sociali e relazionali». Sostenuta dalla Tavola Valdese, l’iniziativa è stata ideata e condotta dall’Associazione Gruppo Asperger, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Giuliaparla

Una coppia uomo-donna fotografata di spalle in bianco e neroAutismo, Affettività e Sessualità: la coppia tutor come modello di comportamento adattivo: è questo il nome di un progetto decisamente innovativo e di grande interesse, voluto, come spiegano i promotori, «per verificare l’efficacia di un intervento rivolto a coppie di persone con autismo e mediato da una coppia di operatori che faccia da modello nell’apprendimento di comportamenti sociali e relazionali».
Sostenuta con i fondi 8 per mille della Tavola Valdese, l’iniziativa è stata ideata e condotta dall’Associazione Gruppo Asperger, organizzazione aderente benemerita alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in collaborazione con la Cooperativa Sociale romana Giuliaparla.

«Si è trattato – spiega Laura Imbimbo, consigliera nazionale di Gruppo Asperger e presidente della Sezione Laziale dell’Associazione – di un programma educativo rivolto a persone adulte con autismo dai 22 ai 45 anni di età, durato circa un anno. Le coppie coinvolte, che inizialmente dovevano essere quattro, sono poi diventate cinque. Sono coppie molto diverse tra loro: due già conviventi, una appena formata, una con esperienza di qualche anno e una nata proprio grazie a questa iniziativa. Esse hanno compiuto un viaggio di dieci mesi nella conoscenza reciproca e nella scoperta di obiettivi e aspirazioni comuni, nella condivisione di spazi e di esperienze, nella scoperta delle proprie emozioni e di quelle dell’altro. Ognuna è stata supportata da una coppia di operatori (la cosiddetta “coppia tutor”) e del gruppo di lavoro hanno fatto parte anche un supervisore, due psicologhe – delle quali una nello spettro autistico – e due familiari di persone con autismo».

Il 26 novembre prossimo, presso la Sala Valdese di Roma (Piazza Cavour), verrà raccontato tutto ciò che è emerso durante questa esperienza, definita a buona ragione «straordinaria» da Imbimbo, nel corso di un incontro durante il quale, naturalmente, non si parlerà di questioni “private”, ma si procederà a una narrazione per temi.
Al termine quindi degli interventi di chi è stato coinvolto in prima persona nel progetto, preceduti dalla presentazione di Stefania Goffi, presidente di Gruppo Asperger e da Federica Costigliola di Giuliaparla, è prevista una tavola rotonda, cui prenderanno parte Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanità, Roberto Keller dell’Ambulatorio DSA Adulti dell’ASL di Torino,  Roberto Sacco del Campus Biomedico di Roma, Marco De Caris della Cooperativa Sociale ECAP di Roma e Giovanni Magoni dell’Associazione Culturautismo. (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo dell’incontro del 26 novembre a Roma (la partecipazione è gratuita, ma è opportuna la segnalazione della propria presenza, scrivendo a: scrivi@asperger.it); a quest’altro link vi è una sintesi del progetto di cui si parla nella presente nota. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, ancora l’indirizzo scrivi@asperger.it.

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