Quelle sfide necessarie

di Dorotea Maria Guida*
Anche a distanza di quasi due anni, vale sempre la pena raccontare la fantastica avventura di "AdriArtica", uno straordinario viaggio intriso di temerarietà e tenacia, che Sandro Dutto, disabile da tanti anni, ha realizzato con la sua speciale moto a tre ruote, insieme a un altro centauro, percorrendo in quaranta giorni quasi 14.000 chilometri, da Venezia a capo Nord e ritorno, attraverso quindici Paesi. Un'impresa che costituisce la semplice sintesi di un grande concetto, quello di andare oltre i limiti e che racconta lo spirito indomito di Dutto, sempre vivo più che mai, nonostante i recenti problemi di salute

Sandro Dutto con la sua moto, ai tempi del grande viaggio «AdriArtica»L’appuntamento è quasi settimanale: ci si ritrova con gli amici e si passa a trovare Sandro in questo particolare frangente della sua vita. Lui ci accoglie con un gran sorriso che sembra un abbraccio caloroso, ricco di ottimismo e di speranza. Malgrado i guai (gravi) di salute degli ultimi tempi, Sandro pensa che domani qualcosa di buono possa sempre accadere e ci contagia questa deliziosa sensazione. Poi, magari a casa, si hanno sottomano i DVD del suo incredibile viaggio e ci viene voglia di rivederli, per rammentare ciò che stato capace di fare in sella a una speciale moto a tre ruote.
A distanza di quasi due anni, dunque, raccontiamo nuovamente la fantastica avventura di AdriArtica e lo facciamo perché questo straordinario viaggio, intriso di temerarietà e tenacia, che Sandro Dutto, disabile da tanti anni, ha realizzato, è la semplice sintesi di un grande concetto: andare oltre i limiti!
Ma chi è Sandro, che ormai tutti gli amici chiamano “il fenomeno”? Sandro Dutto è nato a Torino nel 1959, ma è vissuto da sempre a Cuneo. Amante dell’avventura, ha iniziato a viaggiare nel 1981 in Africa, rimanendo affascinato dalla variegata bellezza di quel continente. Continente africano che esplorerà quasi tutto, partecipando anche alla mitica gara Parigi-Dakar. La passione per i motori e per lo sport  lo hanno spinto a sperimentare moltissime specialità, tra le quali il volo libero. Nel 1990 una caduta con il parapendio lo ha reso paraplegico, ma Sandro ha continuato imperterrito a coltivare le sue passioni: è pilota di ogni mezzo motorizzato, campione motociclistico di enduro, istruttore di guida 4×4 per disabili e viaggiando dall’Africa all’Asia, ha visto almeno mezzo mondo in trent’anni di viaggi.
Purtroppo dal luglio del 2010 i suoi viaggi hanno avuto uno stop, ma non il suo spirito indomito del quale chi lo conosce è testimone. In tutti questi mesi, infatti, Sandro ha superato terapia intensiva, ospedalizzazione, una lunga rieducazione al linguaggio e all’eloquio, nonché al riassetto delle facoltà cognitive e mnemoniche, sottoponendosi ogni giorno ad estenuanti sedute di fisioterapia e di logopedia. Il suo più grande sogno, adesso, è quello di poter uscire finalmente dal centro di riabilitazione e tornare a casa, magari di nuovo con la sua auto e, perché no? potere realizzare ancora viaggi come quello dall’Adriatico all’Artico a cavallo di una moto!

Quell’ultimo appassionante viaggio – al quale, come già detto, è stato dato il nome di AdriArtica – è stata anche una sfida, un’avventura, un insieme di gesti, al fine di comunicare un messaggio preciso: i limiti che a volte ci poniamo possono essere sospinti avanti, modificati o addirittura abbattuti. Ed è proprio per superare e abbattere i limiti – che alle volte sono soltanto nella nostre mente – che “il fenomeno” Sandro, insieme a Simone Chieregato, ha deciso di affrontare quell’impresa, partendo da Venezia, per giungere fino a Capo Nord con delle moto particolari.
Senza volere ostentare nulla, i due centauri, con il loro concreto esempio, hanno cercato di mostrare come la volontà, sostenuta dallo spirito, possa dare frutti preziosi. L’itinerario si è snodato attraverso Germania e Polonia, per passare poi alle tre Repubbliche Baltiche, attraversare la Russia, passando per San Pietroburgo e, sempre puntando a Nord, nella regione della Carelia Russa, fino a giungere a Murmansk, città nell’estrema parte nord-occidentale della Russia, porto di mare sul Golfo di Kola, a 32 chilometri dal Mare di Barents, per poi arrivare in Norvegia.
Il giro di boa è a Capo Nord e nel viaggio di ritorno i due motociclisti percorrono le strade lungo i fiordi norvegesi, passando poi anche attraverso la Svezia, la Danimarca e i Paesi Bassi. Ultima tappa a Parigi, prima di rientrare a Venezia. Un viaggio di quaranta giorni, attraverso quindici nazioni, lungo quasi 14.000 chilometri. Prova tangibile di questo incredibile tour sono quei quattro DVD di cui si è detto (si può acquisirli cliccando qui), che raccontano la storia dei protagonisti, i Paesi visitati, le difficoltà incontrate e superate.
Forza Sandro, ti aspettiamo per altri incredibili viaggi!

*Servizio realizzato per conto dell’Associazione Prodigio di Trento (con il titolo Sandro Dutto. Raggiungere e superare il limiti: AdriArtica), qui ripreso, con alcuni riadattamenti, per gentile concessione.

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