È solo sulla carta il coinvolgimento dei cittadini nelle politiche sanitarie

«Forte sulla carta, molto meno nella realtà. Disuguale, perché non garantito ai cittadini sempre, ovunque e allo stesso modo. Formale, perché non orientato a garantire un vero miglioramento della realtà»: è il coinvolgimento dei cittadini in materia sanitaria, così come emerge da un’indagine promossa da Cittadinanzattiva, nell’àmbito del progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in Sanità”, per il quale si riuniranno nei prossimi giorni a Roma cento portatori d’interesse del settore, allo scopo di arrivare a una “Matrice per la qualità delle pratiche di democrazia partecipativa”
Realizzazione grafica curata da Cittadinanzattiva sulla partecipazione civica in Sanità
Una realizzazione grafica curata da Cittadinanzattiva sulla partecipazione civica in Sanità

«Forte sulla carta, molto meno nella realtà. Disuguale, perché non garantito ai cittadini sempre, ovunque e allo stesso modo. Formale, perché non orientato a garantire effetti di miglioramento della realtà. Così appare il coinvolgimento dei cittadini da parte delle Istituzioni in materia sanitaria. Se è vero, infatti, che numerose sono le norme e le previsioni che lo disciplinano, sia a livello nazionale che regionale e locale, assai meno efficaci risultano essere invece le fasi e le modalità in cui la partecipazione civica viene garantita nelle politiche sanitarie pubbliche. Si rischia così di avere partecipazione, ma senza qualità e senza cambiamenti effettivi; pochi cittadini e poche associazioni inclusi, e molti esclusi; cittadini che non hanno voce e iniziativa solo su aspetti marginali dell’azione pubblica, ai quali non si rende conto del processo partecipativo né dei suoi risultati e che sono tagliati fuori dalla messa in pratica delle decisioni che hanno contribuito a prendere».
È questo il quadro che emerge dall’Indagine sulla partecipazione civica in Sanità, promossa da Cittadinanzattiva, nell’àmbito del progetto denominato Consultazione sulla partecipazione civica in Sanità, indagine che si compone di un’analisi inerente alle norme sulla partecipazione civica in Sanità, sia a livello nazionale che regionale, e di un’altra riguardante 34 pratiche partecipative attuate in cinque Regioni (Basilicata, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Toscana) e nella Provincia autonoma di Trento, che hanno visto il coinvolgimento di 24 Enti, fra Assessorati, ASL, Aziende Ospedaliere ed IRCSS, oltreché di 41 Associazioni Civiche.

Su tutti gli aspetti evidenziati dall’indagine, si interrogheranno domani e dopodomani, 30 e 31 gennaio a Roma, in occasione dell’incontro di avvio della Consultazione sulla partecipazione civica in Sanità, ben cento portatori d’interesse (stakeholder) del settore, ovvero cittadini, associazioni, rappresentanti istituzionali, esperti e un gruppo di facilitatori, con l’obiettivo di arrivare a una Matrice per la qualità delle pratiche di democrazia partecipativa. (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di approfondimento sul tema trattato nella presente nota. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@cittadinanzattiva.it.

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